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Matrimonio tra cittadina italiana e cittadino giordano

Matrimonio tra cittadina italiana e cittadino giordano
« il: 19 Marzo 2012, 10:19:00 »
Buongiorno,

scrivo per sottoporre il mio caso e per risolvere, con il vostro aiuto, diversi dubbi.
Sono italiana e ho intenzione di sposarmi con il mio fidanzato giordano che attualmente è in Italia con visto turistico.
Abbiamo gia' avviato le procedure, avremo le pubblicazioni da fare tra pochi giorni.
Ho fatto un salto alla questura per avere informazioni circa l'iter successivo il matrimonio per la richiesta della carta di soggiorno.
Dopo esserci stato riferito che sposarsi durante un visto turistico è una forzatura della natura intrinseca del visto stesso e che il ragazzo deve comunque tornare almeno 6 mesi in Giordania e poi si vedra' come e se fare il matrimonio(??!!), mi sono rivolta ad un altro ufficio del comune che sbriga pratiche per stranieri.
Anche qui grande stupore, l'addetta ci ha riferito che senza permesso di soggiorno non è possibile sposarsi.
A questo punto, sapendo che non è cosi, vi chiedo gentilmente di chiarire alcuni dubbi che mi rimangono, non trovando riscontro nelle istituzioni che sono alquanto disinformate, riguardo a come chiedere i documenti per il rilascio della carta.
Il ragazzo ha il visto turistico in scadenza appena dopo la meta' di aprile e contiamo di aver gia' fatto il matrimonio la settimana prima circa.
Una volta ottenuto il certificato di matrimonio, qual è il primo passaggio?
Registrarsi all'anagrafe? La richiesta di iscrizione all'Ssn va fatta successivamente e comunque come passo previo alla richiesta della CdS oppure no? Vedo inoltre che si richiede il codice fiscale nella domanda per la carta di soggiorno (in quanto tempo si ottiene)? Ho anche un dubbio riguardo alla residenza. Lui vive con me al mio domicilio e mi chiedo se sia idoneo visto che non ho un normale contratto di affitto ma una formula particolare di ospitalita' agrituristica (è un agriturismo che affitta appartamenti per lunghi periodi). E' possibile che i vigili vengano a fare il controllo di convivenza qui o deve essere un alloggio dove si puo' prendere la residenza? (Ho gia' fatto la dichiarazione di ospitalita' per lui qui). Mi hanno dato in un ufficio una dichiarazione da compilare da parte del proprietario della residenza agrituristica in cui si dice a conoscenza della sua presenza, ecc.
A quale punto dell'iter (iscrizione all'anagrafe o successivamente) lui puo' essere tranquillo anche se nel frattempo del disbrigo delle pratiche fosse scaduto il visto turistico?
E' necessario eventualmente il test di lingua italiana per il rilascio della CdS?
In seguito alla richiesta della CdS, il ragazzo puo' eventualmente andare in Giordania solo con la ricevuta per un breve periodo? O è necessario attendere la CdS? Con la ricevuta è possibile eventualmente lavorare gia' in Italia?
Scusandomi per la valanga di domande che da tempo mi assillano, vi ringrazio fin da ora per l'aiuto che potrete darmi.
Un saluto

Amedeo

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  • 1914
Re: Matrimonio tra cittadina italiana e cittadino giordano
« Risposta #1 il: 19 Marzo 2012, 10:34:19 »
Buongiorno,

scrivo per sottoporre il mio caso e per risolvere, con il vostro aiuto, diversi dubbi.
Sono italiana e ho intenzione di sposarmi con il mio fidanzato giordano che attualmente è in Italia con visto turistico.
Abbiamo gia' avviato le procedure, avremo le pubblicazioni da fare tra pochi giorni.
Ho fatto un salto alla questura per avere informazioni circa l'iter successivo il matrimonio per la richiesta della carta di soggiorno.
Dopo esserci stato riferito che sposarsi durante un visto turistico è una forzatura della natura intrinseca del visto stesso e che il ragazzo deve comunque tornare almeno 6 mesi in Giordania e poi si vedra' come e se fare il matrimonio(??!!), mi sono rivolta ad un altro ufficio del comune che sbriga pratiche per stranieri.
Anche qui grande stupore, l'addetta ci ha riferito che senza permesso di soggiorno non è possibile sposarsi.
A questo punto, sapendo che non è cosi, vi chiedo gentilmente di chiarire alcuni dubbi che mi rimangono, non trovando riscontro nelle istituzioni che sono alquanto disinformate, riguardo a come chiedere i documenti per il rilascio della carta.
Il ragazzo ha il visto turistico in scadenza appena dopo la meta' di aprile e contiamo di aver gia' fatto il matrimonio la settimana prima circa.
Una volta ottenuto il certificato di matrimonio, qual è il primo passaggio?
Registrarsi all'anagrafe? La richiesta di iscrizione all'Ssn va fatta successivamente e comunque come passo previo alla richiesta della CdS oppure no? Vedo inoltre che si richiede il codice fiscale nella domanda per la carta di soggiorno (in quanto tempo si ottiene)? Ho anche un dubbio riguardo alla residenza. Lui vive con me al mio domicilio e mi chiedo se sia idoneo visto che non ho un normale contratto di affitto ma una formula particolare di ospitalita' agrituristica (è un agriturismo che affitta appartamenti per lunghi periodi). E' possibile che i vigili vengano a fare il controllo di convivenza qui o deve essere un alloggio dove si puo' prendere la residenza? (Ho gia' fatto la dichiarazione di ospitalita' per lui qui). Mi hanno dato in un ufficio una dichiarazione da compilare da parte del proprietario della residenza agrituristica in cui si dice a conoscenza della sua presenza, ecc.
A quale punto dell'iter (iscrizione all'anagrafe o successivamente) lui puo' essere tranquillo anche se nel frattempo del disbrigo delle pratiche fosse scaduto il visto turistico?
E' necessario eventualmente il test di lingua italiana per il rilascio della CdS?
In seguito alla richiesta della CdS, il ragazzo puo' eventualmente andare in Giordania solo con la ricevuta per un breve periodo? O è necessario attendere la CdS? Con la ricevuta è possibile eventualmente lavorare gia' in Italia?
Scusandomi per la valanga di domande che da tempo mi assillano, vi ringrazio fin da ora per l'aiuto che potrete darmi.
Un saluto


Imtanto le informazioni che ha ricevuto sono tutte passibili di inchieste penali.   

Dopo il matrimonio, andrà chiesta direttamente in questura una carta di soggiorno ai sensi del DL 30/2007 (v. su www.tuttostranioeri.org - menù).    Con la ricevuta della richiesta si potrà chiedere il CF, la residenza e l'iscrizipone al SSN.

Si può lavorare, ma difficilmente i datori di lavoro assumono senza che lo straniero abbia in mano il titolo di soggiorno.

Un saluto,
Amedeo

Autore di:
- Manuale di sopravvivenza burocratica per italiani con partner straniero
- Ricongiungimento ... step by step
reperibili su www.edizionidellimpossibile.com

e-mail (solo casi riservatissimi): amedeo_si@yahoo.it

Re: Matrimonio tra cittadina italiana e cittadino giordano
« Risposta #2 il: 19 Marzo 2012, 10:52:46 »
La ringrazio molto per la velocissima risposta.
Trovavo solo un'incongruenza nel modello per la richiesta della CdS della Questura di Torino che ho trovato su questo sito, nel senso che sul modulo stesso per richiedere la CdS si dice di allegare copia del CF e della tessera sanitaria nonche' del certificato di residenza o relativa autocertificazione.
Se queste cose vanno richieste a posteriori non vorrei darmi la zappa sui piedi presentando questo modulo (che pare loro non abbiano in questura) per facilitare la pratica e poi non avere i documenti richiesti in allegato dal modulo stesso.
Le chiedo in piu' se la residenza è necessaria per il ragazzo o basta questa certificazione di domicilio (non essendo possibile, come le spiegavo, prendere la residenza nella casa in cui abito). In piu' mi premeva sapere se è possibile con la ricevuta della CdS tornare brevemente al paese di origine (volo diretto?).
Grazie ancora


Re: Matrimonio tra cittadina italiana e cittadino giordano
« Risposta #3 il: 19 Marzo 2012, 12:17:39 »
a) Il codice fiscale lo fanno anche agli stranieri, anche a quelli non residenti in Italia, anche agli stranieri che vivono illegalmente in Italia, in breve, a tutti! A mia moglie, per esempio, (cittadina marocchina) glielo hanno fatto all'ambasciata italiana di Rabat.

b) Ovviamente, non si tratta di allegare alla richiesta un certificato di residenza del richiedente, bensí del coniuge (italiano o comunitario) del richiedente della carta di soggiorno. A decorrere dal 01.01.2012, peró, le p.a. italiane non possono più pretendere che l'utente presenti certificati di un'altra p.a. Cioè, basta che tu (coniuge italiana), alla richiesta della CdS di tuo marito, autocertifichi la tua residenza, la convivenza e l'avvenuto matrimonio in data XY con tuo marito. La questura dará un'occhiata al computer e verificherá la tua autocertificazione.

Con la ricevuta della richiesta della CdS andate a richiedere l'iscrizione anagrafica di tuo marito. Seguono i "soliti passi": accertamento del vigile, conferma dell'anagrafe, richiesta di presentare la CdS in anagrafe (che presenterete non appena vi viene consegnata), conferma definitiva di residenza.
Laureato in ingegneria a Torino
Laureato in economia ad Hagen
Specialista in Diritto di cittadinanza
Sostenitore dei Diritti Umani
Critico delle religioni, già incaricato regionale dell' IBKA
Sostenitore della psicoanalisi
Attivista contro gli abusi della psichiatria
Lingue: DE, FR, IT, EN, SP, NL

Re: Matrimonio tra cittadina italiana e cittadino giordano
« Risposta #4 il: 19 Marzo 2012, 21:38:07 »
a) Il codice fiscale lo fanno anche agli stranieri, anche a quelli non residenti in Italia, anche agli stranieri che vivono illegalmente in Italia, in breve, a tutti! A mia moglie, per esempio, (cittadina marocchina) glielo hanno fatto all'ambasciata italiana di Rabat.

b) Ovviamente, non si tratta di allegare alla richiesta un certificato di residenza del richiedente, bensí del coniuge (italiano o comunitario) del richiedente della carta di soggiorno. A decorrere dal 01.01.2012, peró, le p.a. italiane non possono più pretendere che l'utente presenti certificati di un'altra p.a. Cioè, basta che tu (coniuge italiana), alla richiesta della CdS di tuo marito, autocertifichi la tua residenza, la convivenza e l'avvenuto matrimonio in data XY con tuo marito. La questura dará un'occhiata al computer e verificherá la tua autocertificazione.

Con la ricevuta della richiesta della CdS andate a richiedere l'iscrizione anagrafica di tuo marito. Seguono i "soliti passi": accertamento del vigile, conferma dell'anagrafe, richiesta di presentare la CdS in anagrafe (che presenterete non appena vi viene consegnata), conferma definitiva di residenza.

Grazie molte per la risposta esauriente.
Percio' mi pare di capire che la casa dove stiamo vivendo è quella dove lui dovra' prendere la residenza, purtroppo non essendo questo possibile, spero basti una dichiarazione di ospitalita' del proprietario dell'immobile.
Grazie ancora

Re: Matrimonio tra cittadina italiana e cittadino giordano
« Risposta #5 il: 19 Marzo 2012, 21:43:10 »
Quello che volevo capire è anche se la mia residenza che allego per la richiesta del suo CdS deve corrispondere al domicilio dove verranno i vigili per il controllo perche' in realta' sono due posti diversi!!

Re: Matrimonio tra cittadina italiana e cittadino giordano
« Risposta #6 il: 20 Marzo 2012, 03:51:52 »
Cara Nana,

ovviamente ti renderai conto che sei tenuta a vivere effettivamente all'indirizzo al quale sei iscritta all'anagrafe e che ci sono sanzioni per trasgressioni a questo dovere. Certo, moltissimi ragazzi escono di casa per vivere da soli ma restano iscritti all'anagrafe a casa dei genitori, e nessuno, di fatto dice niente (se il comune andasse a cercare tali casi, sarebbe sparare ai passeri con un cannone...). Peró, capirai bene che, almeno negli istanti in cui i vigili fanno i controlli, questi siano tenuti a protocollare la verità. Il requisito minimo è che, all'indirizzo al cui sei iscritta all'anagrafe, tu abbia il nome sulla buca delle lettere ed esista nell'appartamento un letto in cui puoi dormire.

Se hai affittato un'alloggio (come credo di capire) con contratto di seconda casa e quindi non hai il permesso del proprietario di prendere la residenza in tale alloggio, e se sei anagraficamente ancora convivente coi tuoi genitori, allora devi dichiarare la convivenza di tuo marito con te all'indirizzo al quale sei iscritta all'anagrafe e anche lui deve chiedere iscrizione allo stesso indirizzo. Di conseguenza, i vigili faranno l'accertamento all'indirizzo al quale sei tu iscritta con lui (e, come credo di capire, coi tuoi genitori). In pratica, basta che aggiungi il nome e cognome di tuo marito alla buca delle lettere, sostituisci il tuo letto singolo a casa dei tuoi genitori con un letto matrimoniale (o comunque abbastanza grande da ospitare due coniugi) e farvi trovare tutti e due a casa quando viene il vigile (al limite, se lavori, ci si può mettere d'accordo con lui per ora e data dell'accertamento, sempre che lui sia gentile ed accetti).

Se poi dopo tuo marito e tu passate più tempo nell'alloggio "provvisorio" che non a casa dei tuoi genitori, ove siete regolarmente iscritti, a nessuno gli importerá nulla. Ovviamente, però, tutte le notifiche vi arriveranno all'indirizzo anagraficamente conosciuto, quindi state nei limiti della decenza, cioè fate sí che i vostri nomi appaiaono sempre sulla buca delle lettere e sul campanello e che chi vive tutto il tempo in dato appartamento "anagrafico" non rifiuti mai l'accettazione di notifiche, raccomandate e posta varia.

Alternativamente, se non poteste iscrivervi tutti e due al tuo attuale indirizzo anagrafico, sarete obbligati a trovare un'appartamento in comune ove potete iscrivervi tutti e due regolarmente come residenti.

Quindi, come spero che avrai capito, se per caso hai la malaugurata idea di dichiarare alla questura l'indirizzo della tua "seconda casa", mentre sei residente anagraficamente ad un altro indirizzo, il minimo che ti può succedere è che i funzionari saranno obbligati a farti una multa per non aver dichiarato il cambio di residenza e cancellarti dall'anagrafe dichiarandoti irreperibile all'ultimo indirizzo conosciuto.
Laureato in ingegneria a Torino
Laureato in economia ad Hagen
Specialista in Diritto di cittadinanza
Sostenitore dei Diritti Umani
Critico delle religioni, già incaricato regionale dell' IBKA
Sostenitore della psicoanalisi
Attivista contro gli abusi della psichiatria
Lingue: DE, FR, IT, EN, SP, NL

Re: Matrimonio tra cittadina italiana e cittadino giordano
« Risposta #7 il: 21 Marzo 2012, 22:42:18 »
Caro Maxy,

ti ringrazio molto per la risposta molto esauriente e dettagliata.
A questo punto provvedero' a trovare una soluzione sul discorso della residenza,
purtroppo lo avevo considerato solo marginalmente!!


Un saluto



Cara Nana,

ovviamente ti renderai conto che sei tenuta a vivere effettivamente all'indirizzo al quale sei iscritta all'anagrafe e che ci sono sanzioni per trasgressioni a questo dovere. Certo, moltissimi ragazzi escono di casa per vivere da soli ma restano iscritti all'anagrafe a casa dei genitori, e nessuno, di fatto dice niente (se il comune andasse a cercare tali casi, sarebbe sparare ai passeri con un cannone...). Peró, capirai bene che, almeno negli istanti in cui i vigili fanno i controlli, questi siano tenuti a protocollare la verità. Il requisito minimo è che, all'indirizzo al cui sei iscritta all'anagrafe, tu abbia il nome sulla buca delle lettere ed esista nell'appartamento un letto in cui puoi dormire.

Se hai affittato un'alloggio (come credo di capire) con contratto di seconda casa e quindi non hai il permesso del proprietario di prendere la residenza in tale alloggio, e se sei anagraficamente ancora convivente coi tuoi genitori, allora devi dichiarare la convivenza di tuo marito con te all'indirizzo al quale sei iscritta all'anagrafe e anche lui deve chiedere iscrizione allo stesso indirizzo. Di conseguenza, i vigili faranno l'accertamento all'indirizzo al quale sei tu iscritta con lui (e, come credo di capire, coi tuoi genitori). In pratica, basta che aggiungi il nome e cognome di tuo marito alla buca delle lettere, sostituisci il tuo letto singolo a casa dei tuoi genitori con un letto matrimoniale (o comunque abbastanza grande da ospitare due coniugi) e farvi trovare tutti e due a casa quando viene il vigile (al limite, se lavori, ci si può mettere d'accordo con lui per ora e data dell'accertamento, sempre che lui sia gentile ed accetti).

Se poi dopo tuo marito e tu passate più tempo nell'alloggio "provvisorio" che non a casa dei tuoi genitori, ove siete regolarmente iscritti, a nessuno gli importerá nulla. Ovviamente, però, tutte le notifiche vi arriveranno all'indirizzo anagraficamente conosciuto, quindi state nei limiti della decenza, cioè fate sí che i vostri nomi appaiaono sempre sulla buca delle lettere e sul campanello e che chi vive tutto il tempo in dato appartamento "anagrafico" non rifiuti mai l'accettazione di notifiche, raccomandate e posta varia.

Alternativamente, se non poteste iscrivervi tutti e due al tuo attuale indirizzo anagrafico, sarete obbligati a trovare un'appartamento in comune ove potete iscrivervi tutti e due regolarmente come residenti.

Quindi, come spero che avrai capito, se per caso hai la malaugurata idea di dichiarare alla questura l'indirizzo della tua "seconda casa", mentre sei residente anagraficamente ad un altro indirizzo, il minimo che ti può succedere è che i funzionari saranno obbligati a farti una multa per non aver dichiarato il cambio di residenza e cancellarti dall'anagrafe dichiarandoti irreperibile all'ultimo indirizzo conosciuto.