Si mi sono sentito malissimo, non ci credevo. Adesso a quanto pare non si può fare nulla, ho sentito il parere di alcuni avvocati esperti, mi hanno detto che il Ministero può respingere la domanda anche per una semplice querela con intervenuta la remissione di querela, in quanto la remissione di querela significa soltanto che le due parti hanno fatto pace ma non significa che il fatto non sussiste. Non so se mi sono spiegato, in poche parole il Ministero con me ha cercato il pelo nell'uovo perchè veramente per il resto ho tutti i documenti in regola e tutti gli strumenti per dimostrare un ottima integrazione. Ora devo decidere se provare con il ricorso oppure abbandonare la pratica e rifarla per matrimonio l'anno prossimo. ci tenevo a condividere queste informazioni perché sono cose delicate e se qualcuno ha lo stesso problema saprà come agire.
La concessione della cittadinanza per residenza è un atto di alta discrezionalità amministrativa e l'Amministrazione deve valutare se esiste un interesse pubblico nel renderti parte della comunità.
Per questo essa gode di ampia discreziobnalità e anche querele, poi rimesse, come nel tuo caso, potrebbero indicare una carente integrazione. Però è mia opinione che dovrebbero avere valutato, non solo il singolo episodio, ma anche altri e che bisognerebbere leggere bene quanto scrittto nel provvedimento di diniego.
Il ricorso al TAR del Lazio è difficile da vincere, ma a volte ci si riesce, e questo accade spesso quando l'amministrazione ha basato il diniego su un singolo fatto isolato di lieve entità, senza avere tenuto conto di altri elementi. Ma serve comunque un avvocato capace in questi ricorsi. Ne ho visti troppi farli senza l'adeguata competenza o, peggio, senza la adeguata voglia di approfondire il caso nel modo migliore.
Aggiungo che se sei coniugato con cittadina italiana e si tratta di un matrimonio solido (considerate comunque le lunghe tempistiche) allora può essere conveniente fare anche la domanda per matrimonio, che non può essere diniegata per i motivi di cui sopra, ma solo per precise condanne per reati puniti con una pena avente un massimo edittale di almeno 3 anni.
Potresti comunque, per massima sicurezza, in ogni caso, procedere sia col ricorso al TAR del Lazio sul diniego per residenza che, parallelamente, con la domanda per matrimonio.
Entrambe le strade sono possibili e nulla vieta di percorrerle in parallelo.