Ma no, no, no, lei è completamente fuori via.
Premetto che se lei è residente in Spagna deve avere un "certificado de registro de ciudadano de la UE", un foglio verde sul quale è indicato il suo N.I.E. Nel caso non l'avesse, prima di tutto se lo procuri. Nel caso l'avesse perso, chieda un duplicato.
Una volta sposati, sua moglie va al consolato di Spagna con copia del suo "certificado de registro" e del suo "volante de empadronamiento" e chiede il visto per la Spagna.
Una volta arrivata in Spagna, sua moglie si iscrive convivente con lei all'anagrafe (lo saprà già, ma si chiama "padron municipal"). Poi, sua moglie e lei, con il "volante de convivencia", vanno a la "oficina de extranjeros" della polizia e chiedono il permesso di soggiorno quinquennale per coniugi di cittadini della UE.
La "extranjería" prenderà la impronte digitali e, dopo 6 mesi di convivenza, darà a sua moglie la "tarjeta de residiencia UE".
Si ritenga fortunato, perché nessuna burocrazia di nessun paese della UE (a parte, forse la Romania, che è veramente ancora peggio dell'Italia) è lenta, castrante, ed arbitraria come quella italiana, quindi, per dirla chiara, abitando in Spagna le faranno la vita meno dura che non se abitasse in Italia.
Non abitando lei in Italia, né lo stato italiano né il consolato italiano hanno niente a che vedere con i problemi di visto e di residenza di sua moglie.