Mi stupirebbe enormemente che ci fossero tali limitazioni valutarie solo in Italia e non in altri paese UE, essendo la UE non solo un'unione politica, ma anche un unione monetaria (con l'euro come moneta comune e con una sola banca centrale, a Francoforte, che decide la politica monetaria).
Non saprei nemmeno come un paese UE potrebbe imporre limitazioni mentre altre non le impongono e mentre all'interno dalla UE, perlomeno della zona euro, le transazioni finanziarie sono libere.
Comunque, già quando emigrai dall'Italia nel 1986 mi consentirono, subito dopo essermi iscritto all'AIRE, di aprire un "conto estero" nelle mia banca in Italia che mi consentiva di trasferire somme illimitate all'estero e/o di investire in qualsiasi tipo di titolo di qualsiasi provenienza.
Ne deduco che, perlomeno se si è iscritti all'AIRE, non ci siano limiti nemmeno oggi.
D'altra parte, dovessero esserci limiti, suggerisco il seguente: non essendoci comunque limiti per trasferimenti all'interno della UE, basta aprire un conto in una banca tedesca, trasferire tutto lì e poi da lì al paese terzo non UE. La Germania non ha mai avuto norme valutarie che limitano la esportazione delle valute.
Comunque, se si ha dimora fissa all'estero, è consigliabile l'iscrizione all'AIRE, che da molti vantaggi (non essere soggetto al fisco italiano, avere diritto ai servizi demografici nel consolato più vicino al luogo di residenza, avere diritto ad assistenza consolare, etc.) e pochi svantaggi (non avere più diritto alla tessera sanitaria, non poter rinnovare la patente italiana alla scadenza bensí doverla convertire in una dello stato di residenza).
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