Il ricorso al TAR lo deve presentare chi ha fatto domanda, quindi tu. Nulla nega che altre persone che sono interessate a creare un precedente legale possano partecipare ai costi.
La querela, invece, il più persone la firmano, meglio è. Una cosa e se i funzionari del ministero sono querelati da un cittadino, un'altra cosa se sono querelati da 20 o 30. Nel secondo caso una controquerela per diffamazione è praticamente esclusa, giá solo perché il minimo che si possono aspettare è una protesta in massa ed un articolo sul giornale. È una questione molto politica.
Ripresentare una ulteriore domanda lo puoi fare, secondo il parere telefonico dell'avvocato Marco Pepe di Roma, anche se continui con il ricorso relativamente alla prima domanda. Secondo lui puoi puntare due volte, come a due numeri della roulette, e vedere quale delle due domande viene accettata per prima. Siccome a decorrere dal 01.01.2012 le p.a. italiane si devono procurare da sole i certificati di altre p.a. italiane sulla base dei dati autocertificati dal richiedente, tu avresti solo da rifare il certificato penale del paese di origine (e dei paesi terzi di passata residenza, se ce ne sono). Questi documenti "scadono" dopo 6 mesi. Il certificato di nascita è valido sempre. Quindi te la cavi, se è vero che i certificati del tuo paese d'origine li puoi far fare per 30 euro, con meno di 300 euro (200 euro tassa di domanda, 15 euro di bollo sulla domanda, 30 euro il certificato penale, 30 euro la legalizzazione).