Il fatto che un doppio cittadino dei paesi A e B sia considerato solo cittadino del paese A quando si trova nel paese A e solo cittadino del paese B quando si trova nel paese B è una regola diplomatica accettata a livello quasi mondiale, oltre che una conseguenza logica dell'applicabilità delle leggi di un qualsiasi paese X sui cittadini dello stesso paese X quando si trovano nel suo territorio.
Ciò nonostante, nella grande maggioranza dei casi, non è possibile per le polizie di frontiera di un paese A lo scoprire che un cittadino dei paesi A e B abbia la cittadinanza del paese A quando entra nel paese A presentando il passaporto del paese B. Ciò nonostante, non vedo ragioni valide (a parte rare eccezzioni) per insistere ad entrare in uno dei "propri" paesi col passaporto dell'altro.
Rare eccezzioni potrebbero essere: dittature e paesi religiosi.
C'è da considerare, inoltre, che in doppio cittadino di un paese P "potente" e di un paese D "debole" (economicamente e politicamente) sistematicamente sarà trattato coi guanti bianchi quando si trova nel paese D e faccia sapere che è anche cittadino del paese P.
Al contrario, il paese P se ne fregherá altamente che il suo cittadino abbia anche la cittadinanza del paese D, ove, semmai, utilizzerà tale informazione contro il proprio cittadino, ove gli faccia comodo.
Come spesso succede, quindi, la politica, i soldi e la prepotenza hanno non raramente più effetto che non le leggi e le usanze diplomatiche internazionali. Si fa finta che il nostro mondo sia civilizzato, mentre, in effetti, il mondo in cui viviamo è una giungla nella quale la legge del più forte è solo stata sostituita dalla legge del più ricco e del più ammanicato.