Caro Amedeo,
dopo aver presentato tutta la documentazione richiesta ai sensi di legge, in data 22 agosto 2011 la Questura di Viterbo ha rilasciato a favore della mia ragazza il NULLA OSTA ai fini dell’ingresso per LAVORO AUTONOMO.
In data 22 settembre 2011 la mia ragazza si è presentata alla vergognosa Ambasciata Italiana di Santo Domingo che ha rigettato la richiesta con motivazioni inesatte e infondate:
(i) viene rilevata la mancata autorizzazione lavorativa da parte di un’Amministrazione competente, quando la legge espressamente chiarisce che “per quelle attività autonome che non trovano corrispondente iscrizione nel registro delle imprese e che siano svincolate da licenze e autorizzazioni, da denunce di inizio attività, o dall'iscrizione ad albi, registri od elenchi abilitanti (es. attività di consulenza), e per le quali pertanto non e' individuabile l'Amministrazione competente a rilasciare la dichiarazione e l'attestazione di cui ai comma 1 e 3, dell'art. 39, del decreto del Presidente della Repubblica n. 394/1999, gli stranieri devono essere in possesso della copia di una formale dichiarazione di responsabilità, preventivamente rilasciata o inviata dal committente italiano o dal suo legale rappresentante alla competente Direzione provinciale del lavoro, servizio ispezione del lavoro, nella quale si indichi che in virtù del contratto stipulato non verrà instaurato alcun rapporto di lavoro subordinato” (DOCUMENTO PRESENTATO DALLA MIA RAGAZZA).
(ii) dichiarano le esperienze lavorative della mia ragazza in Spagna inesistenti sulla base del fatto che la stessa non ha ricevuto alcun precedente visto lavorativo DIMENTICANDO che in Spagna agli studenti iscritti ai Master è concesso lavorare presso aziende (e lei ha svolto un Master in Finanza Bancaria in Spagna per 2 anni ed HA, PER L'APPUNTO, LAVORATO).
In pratica, nonostante l’attenta analisi della Questura di Viterbo sulla documentazione presentata e il Nulla Osta rilasciato, l’Ambasciata ha riesaminato la medesima documentazione e l’ha rigettata con motivazioni infondate.
Peraltro, la data di rigetto sul passaporto della mia ragazza riporta la medesima data di presentazione della domanda (13 settembre 2011) facendo quantomeno supporre un rigetto automatico della domanda senza alcuna effettiva analisi della richiesta di visto.E
E a questo punto, senza farsi prendere dalla sconsolazione, che fare?
Immagino il ricorso al TAR si l’unico strumento, che ne pensi?