ho scritto la seguente mail al ministero, se altri volessero inviarla personalizzandola o utilizzandola così come è.
Immagino sia una goccia nell'oceano,
ma chissà una goccia non può nulla ma tante tante gocce forse possono fare qualcosa....
questi sono gli indirizzi a cui ho scritto:
scrivialministro@interno.it
liberta.civiliimmigrazione@interno.it
segreteria.prefettomorcone@governo.it
legislativo.cooperazioneintegrazione@governo.it
segreteria.procaccini@interno.it
legislativo.affarigenerali@interno.it
legislativo.affarigenerali@interno.it
Spett.le Ministero
Sono un privato cittadino italiano, desidero portare alla Vostra attenzione un problema che so non essere il solo ad avere. Da vari forum presenti in internet e dalla conoscenza di realtà simili alla mia, è un problema sempre più comune nell’attuale società multietnica.
Sono relazionato con una partner straniera extra UE, l’attuale legge non ci permette di poter convivere nel territorio italiano , pur potendo personalmente provvedere, garantire e quant’altro necessario per essa.
Vi è attualmente l’impossibilità di ottenere un’assunzione lavorativa senza essere già provvisti di permesso di soggiorno ed è altresì impossibile ottenere un permesso di soggiorno senza un’assunzione lavorativa.
Personalmente sono separato da poco meno di tre anni e quindi non mi è ancora possibile sposarmi per regolarizzare la mia partner.
Ritengo inoltre non sia un percorso corretto quello di ottenere un permesso di soggiorno sposandosi frettolosamente senza una più approfondita conoscenza o addirittura arrivare ad avere un figlio senza una giusta riflessione pur di ottenere un permesso in tempi rapidi e sicuri.
Queste sono le problematiche che riguardano direttamente la mia persona ma anche molti altri cittadini italiani.
I cittadini italiani che hanno un partner extra UE sono fortemente penalizzati dall’attuale legge.
Ritengo invece che possa essere un diritto, il poter abitare nella propria nazione e poter convivere col proprio partner, potendo fornire dati certi sulla convivenza e sulla possibilità di garantire per essa.
Pongo questo problema, che riguarda seriamente molti cittadini italiani, alla Vostra attenzione affinché possano essere presi dei provvedimenti per risolverlo.
Non poter condividere la propria vita, non poter vedere la propria compagna per 3 mesi ogni 6 mesi, è la negazione di un diritto affettivo. Ben venga che ci siano dei doveri per avere tale diritto ma l'attuale situazione legislativa è solo di negazione.
La creazione di un permesso di soggiorno per convivenza, affinché vi sia la possibilità di dare ospitalità ed accoglienza al proprio partner extra UE, offrendo da parte del partner cittadino italiano tutte le garanzie necessarie, quali ad esempio l’obbligo di coabitazione.
Un permesso di soggiorno per convivenza che possa anche dare la possibilità di lavorare in Italia nel caso si trovi una situazione lavorativa utile.
Ringrazio per l’attenzione prestata, mi auguro di poter ricevere un Vostro rapido riscontro con la modifica della legge attuale per tutelare un diritto che sembrerebbe scontato ma non lo è. Il diritto di poter vivere con la persona amata in Italia di qualunque nazionalità essa sia.
Cordiali Saluti