Gent.mi moderatori del forum,
devo innanzitutto ringraziarvi per i preziosi consigli che date quotidianamente a tutti gli stranieri in generale ed in particolare a quei cittadini italiani che hanno avuto la “sventura” di sposare un cittadino extracomunitario. Sono anni che vi seguo su questo forum e devo dire che grazie a Voi, la strada per vedersi riconosciuti i propri diritti risulta più agevole e particolarmente celere. In sostanza, pur non intervenendo direttamente nelle Vostre discussioni, ho applicato i Vostri consigli in materia di Visti, Carta di Soggiorno e Cittadinanza e soprattutto per quest’ultima, ottenendola in tempi record; circa 1 anno. Oggi sono a chiedervi un consiglio diretto su un caso di difficile interpretazione; per farla breve vi espongo quanto segue:
sono coniugato con una cittadina Uzbeka la quale ha acquisito la cittadinanza italiana e mantenuto, per adesso, la sua cittadinanza di origine anche se il suo paese non riconosce la doppia nazionalità. La legge Uzbeka prevede che, acquisita “volontariamente” una nuova cittadinanza, si perde automaticamente quella di origine. Capirete che per motivi affettivi, genitori, sorelle, nipoti e amici ecc. mia moglie non vi vorrebbe rinunciare. Il problema si pone nel momento in cui mia moglie recandosi in Uzbekistan per far visita alla famiglia, al rientro in Italia, alla frontiera Uzbeka potrebbero negarle l’imbarco in quanto sprovvista di carta di soggiorno o visto. A questo punto la domanda è questa:
1) Può richiedere un visto al Consolato italiano anche se cittadina italiana?
2) Il visto può essere rifiutato in quanto cittadina italiana?
3) Se non può essere rifiutato , quale visto si potrebbe richiedere? Turismo, motivi familiari.
4) Il fatto di presentarsi solo con il passaporto Uzbeko non la pone in una condizione giuridica diversa?
Grazie in anticipo per la Vostra risposta e di nuovo complimenti.