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visto turistico negato a fratellastro di cittadino italiano

Salve a tutti,
in gennaio ho richiesto un visto turistico all' ambasciata italiana di Damasco per un mio fratello che è cittadino siriano.
Gli è stato negato con la motivazione che non ha una posizione "socio professionale" che lo induca a far ritorno nel paese d'origine.
Io, il richiedente, sono cittadino italiano.
Questo non ha nessuna rilevanza ai fini del rilascio?
La mia perplessità nasce dal fatto che si rimarca sempre il "rischio migratorio", ma quello legale o illegale?
Perchè se il rischio è quello che mio fratello non torni in Siria diventando un clandestino questo non esiste potendo io regolarizzarlo, o sbaglio?
Ho scritto all'ambasciata senza ottenere nulla, poi sono passato all' URP del ministero degli esteri, da cui, dopo varie mail, ho ricevuto oggi una telefonata, molto cortese, in cui mi si è detto che la mia cittadinanza non ha alcuna influenza nella valutazione per il rilascio di un visto turistico, mentre è fondamentale il rispetto del punto 7 delle condizioni per il rilascio, cioè la condizione "socio professionale".
Io non sono molto convinto, perciò chiedo a voi come stanno le cose.
Grazie per l'attenzione

Re: visto turistico negato a fratellastro di cittadino italiano
« Risposta #1 il: 01 Marzo 2012, 21:38:45 »
Innanzitutto sappi che ti capisco molto bene e che di gran lunga non sei il solo. Quindi per primo ti cito la mia storia e per secondo ti do un consiglio.

I. Il mio caso di molti anni fa

Anni fa vivevo in Marocco ed avevo una relazione con una marocchina (che ora è mia moglie). Da tale relazione sono nati due figli. Ora tienti forte:

I figli ho dovuto lasciarli per moltissimo tempo "sans papiers" solo a causa del fatto che mi rifiutavo di convertirmi all'islam e la mia compagna si rifiutava (solidarmente a me) di piegarsi alle legge assurde di stampo islmico. Finché un giorno, a forza di protestare con l'ambasciata tedesca in Marocco (io sono cittadino tedesco di origine mista italo-francese) abbiamo potuto fare, la mia compagna ed io, un atto di riconoscimento di paternità congiunto ad atto di accettazione di riconoscimento della madre cosiccome atto di scelta di cognome e nome dei bambini. Ci hanno dato subito i passaporti tedeschi per i bambini.

A quel punto, pensavo non esistesse nessun problema a far dare alla mia compagna (e madre dei miei figli) un visto turistico per poterci sposare in Germania, cosa che volevamo fare lì per non piegarci alle leggi islamiche del Marocco. Bene, con la stessa gentilezza che nel tuo caso, ci hanno rifiutato il visto per esattamente le stesse ragioni idiote ed assurde per le quali lo hanno rifiutato a tuo fratello.

Per ragioni puramente politiche (ragioni che ho scoperto più tardi, per la precisione per il solo motivo che la Germania cerca di far entrare e bloccare sul suo territorio il maggiorn numero di bambini possibile, vedi anche www.ceed-europa.eu) la funzionaria dell'ambasciata ci ha dato il consiglio seguente (rivolgendosi a me): "Prenda la sua figlia più grande, vada in Germania, si iscriva all'anagrafe con sua figlia e chieda ricongiungimento della madre straniera alla figlia tedesca".

Non voglio entrare nei dettagli dell'inferno che mi ha fatto l'ufficio stranieri in Germania, che ha preteso delle cose che non sono nemmeno nella legge e che non hanno nessun diritto di pretendere, ma alla fine il visto glielo hanno dato. E, arrivata in Germania, mia moglie ha avuto un permesso di soggiorno per ricongiungimento famigliare con validità di 3 anni, ma solo a condizione che seguisse un corso obbligatorio di lingua (anche questo contro le direttive della UE che pretendono il diritto assoluto e senza condizioni per il ricongiungimento famigliare).

II. Il mio consiglio

Leggi il DL 06.02.2007 n. 30. Come "famigliari" sono definiti: il coniuge, gli ascendenti diretti e i discendenti diretti.

Quindi, in principio, tuo fratello non è tuo "familigare" ai sensi del DL su indicato. Però è famigliare dei tuoi genitori.

Posso quindi immaginarmi la seguente soluzione, per tagliare la testa al toro: fai venire i tuoi genitori. Ne hai diritto, perché sono tuoi familigari ai sensi del DL su indicato. Poi, i tuoi genitori, una volta in possesso della carta di soggiorno, fanno venire tuo fratello. Una volta tuo fratello sia in Italia, i tuoi genitori se ne possono andare.

È dispendioso, certamente, ma non mi sembra che ci sia altra soluzione.

La mia esperienza insegna: quando non puoi battere il nemico (o quando sarebbe troppo dispendioso il batterlo), aggiralo.
Laureato in ingegneria a Torino
Laureato in economia ad Hagen
Specialista in Diritto di cittadinanza
Sostenitore dei Diritti Umani
Critico delle religioni, già incaricato regionale dell' IBKA
Sostenitore della psicoanalisi
Attivista contro gli abusi della psichiatria
Lingue: DE, FR, IT, EN, SP, NL

Re: visto turistico negato a fratellastro di cittadino italiano
« Risposta #2 il: 02 Marzo 2012, 02:08:08 »
Salve a tutti,
in gennaio ho richiesto un visto turistico all' ambasciata italiana di Damasco per un mio fratello che è cittadino siriano.
Gli è stato negato con la motivazione che non ha una posizione "socio professionale" che lo induca a far ritorno nel paese d'origine.
Io, il richiedente, sono cittadino italiano.
Questo non ha nessuna rilevanza ai fini del rilascio?
La mia perplessità nasce dal fatto che si rimarca sempre il "rischio migratorio", ma quello legale o illegale?
Perchè se il rischio è quello che mio fratello non torni in Siria diventando un clandestino questo non esiste potendo io regolarizzarlo, o sbaglio?
Ho scritto all'ambasciata senza ottenere nulla, poi sono passato all' URP del ministero degli esteri, da cui, dopo varie mail, ho ricevuto oggi una telefonata, molto cortese, in cui mi si è detto che la mia cittadinanza non ha alcuna influenza nella valutazione per il rilascio di un visto turistico, mentre è fondamentale il rispetto del punto 7 delle condizioni per il rilascio, cioè la condizione "socio professionale".
Io non sono molto convinto, perciò chiedo a voi come stanno le cose.
Grazie per l'attenzione

L'URP del ministero dovrebbe informarsi,é stata la stessa Farnesina a dichiarare che il diritto alla visita breve é garantito ai sensi dlgs.30/2007,
per i familiari di cittadino UE.
Saluti

Re: visto turistico negato a fratellastro di cittadino italiano
« Risposta #3 il: 06 Marzo 2012, 19:38:26 »
Ciao, intanto grazie per le risposte.
I miei genitori non li posso far venire perchè mio padre che era siriano è morto l'anno scorso, mentre mia madre, che però non è la madre del fratellastro che vorrei far venire, vive qui perchè è italiana. Quello che a me non va giù è che io sono cittadino italiano a tutti gli effetti, e trovo assurdo non poter far venire un mio fratello a trovarmi con un visto turistico.
Adesso cercherò di parlare direttamente col console dell'ambasciata di Damasco, ma nel frattempo mi è arrivata una mail dall'URP del MAE in cui mi assicurano di aver interessato l'ufficio visti del ministero stesso. Prima voglio vedere cosa succede, poi se del caso passo al console.Vi farò sapere e nel frattempo mi vado a leggere il decreto 30/2007
saluti

Re: visto turistico negato a fratellastro di cittadino italiano
« Risposta #4 il: 10 Marzo 2012, 10:29:20 »
Effettivamente la situazione è assurda. È anche abbastanza assurdo che il fratellastro non sia considerato "famigliare" agli effetti di legge. Peró non è l'Italia che decide, la definizione di "famigliare di cittadino della Unione" è stata promulgata a livello europeo.

Non saprei cosa dire. Protestare è comunque cosa buona e giusta.
Laureato in ingegneria a Torino
Laureato in economia ad Hagen
Specialista in Diritto di cittadinanza
Sostenitore dei Diritti Umani
Critico delle religioni, già incaricato regionale dell' IBKA
Sostenitore della psicoanalisi
Attivista contro gli abusi della psichiatria
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