Salve ancora,
purtroppo, dopo l'euforìa delle scorse settimane, alla ricerca di leggi, circolari, sentenze, giurisprudenza e dottrina, è normale che arrivi il momento della preoccupazione, della delusione e degli sfoghi anche amari da parte di alcuni di noi, me compreso.
La faccenda non è che siamo in una sorta di dittatura (forse non abbiamo nemmeno l'idea esatta di cosa sia una vera dittatura...), né che si vorrebbero cacciare via tutti gli stranieri: se così fosse, chiuderebbero il 90% delle imprese edili e conciarie; gran parte delle medie e piccole aziende meccaniche e si darebbe il colpo di grazia alla già boccheggiante agricoltura.
Il problema è che qui da noi non si sanno fare le leggi, qualunque sia la parte politica al governo. Un disegno di legge, magari buono nel principio, durante l'iter parlamentare viene quasi sempre stravolto da emendamenti, modifiche e pignolerie varie al punto che la legge, una volta varata è quasi sempre un pastrocchio di difficile applicazione, con regolamenti attuativi confusi e contraddittori, il tutto -come nel nostro caso- condito di circolari che illegittimamente indicano l'applicazione della legge in contrasto con la lettera della stessa.
E che l'autorità costituita già di suo ritenga le circolari al di sopra della legge, è indice del disastro in cui ci troviamo.
Alla luce dei fatti, il nostro parlamento è pressoché per intero, da destra a sinistra, composto di persone che nulla sanno di legislazione: purtroppo però, quelle persone le abbiamo elette noi a rappresentarci. E la cosa dovrebbe darci da pensare.
Il cosiddetto "pacchetto sicurezza" ne è la prova: messo in cantiere sull'onda dell'emozione provocata da efferati delitti, con roboanti parole (da ogni schieramento politico) sul diritto dei cittadini alla sicurezza e quiete civile, ha forse avuto come risultato lo svuotamento del mileu delinquenziale o paradelinquenziale di luoghi quali i vicoli di Genova o di parte della città di Brescia?
Abbiamo visto i Prefetti ordinare serrate campagne di controllo e soluzione della presenza straniera clandestina già radicata nel territorio? Ovviamente no.
Come ho detto, si sa solo essere forti con i deboli e sopratutto deboli nei confronti dei forti (intesi come i prepotenti).
Nel caso ripresentassimo le domande di cittadinanza per i nostri coniugi, non speriamo minimamente di trovare comprensione o almeno un tacito riconoscimento dell'ingiustizia commessa.
La ragione per cui non penso faremo mai più richiesta di cittadinanza per mia moglie è anche perché ripresentare la domanda sarebbe un implicito riconoscimento della correttezza dell'operare della prefettura/UTG.
Et de hoc satis.
Buona giornata a tutti,
Enzo