Sottolineo un dettaglio importantissimo: c'è una differenza enorme tra l'avere una cittadinanza e il farla riconoscere e/o trascrivere.
Il caso in questione non lo posso giudicare perché non parlo Rumeno. Invito quindi gli utenti (che parleranno, è da assumersi, la lingua) a cercare con Google la legge sulla cittadinanza rumena (che sará, ovviamente, pubblicata sul sito del ministero degli interni rumeno) e di informarsi concretamente.
Da un punto di vista generale, per concretizzare la cosa, vorrei fare due esempi, il caso della Germania e il caso del Marocco.
La legge tedesca prevede che il figlio di cittadino/a tedesco/a è tedesco. Che poi lo stato tedesco abbia o no constatato l'esistenza della cittadinanza con cambia proprio niente. Al limite, un bambino di una tedesca e di un italiano può arrivare al suo 30° anno di etá senza mai aver messo piede, ne lui ne i suoi genitori, in un consolato tedesco né in un ufficio in Germania, ma ciò non cambia nulla al fatto che lui avesse, per forza di legge, la cittadinanza tedesca fin dalla nascita. Il dichiarare il bambino al consolato tedesco fa solo sí che la sua cittadinanza (che comunque esiste) venga riconosciuta e gli venga emesso un documento (passaporto o carta d'identitá).
La legge marocchina, invece, prevede che il figlio di cittadino/a marocchino/a è marocchino (articolo 6), peró che tale cittadinanza è acquisita solo se la nascita è dichiarata ad uno stato civile o ad un consolato marocchino (articolo 8 ). Quindi, un bambino mai dichiarato a nessuna istanza marocchina non ha la cittadinanza marocchina, anche se uno dei genitori è marocchino. Nel momento in cui, però, viene dichiarato, la cittadinanza marocchina gli viene attribuita retroattivamente fin dalla nascita.
Questi due esempi devono chiarificare una cosa molto importante, cioè che ogni nazione si fa le leggi come vuole e che quindi non è possibile nessuna sorta di generalizzazione né di estrapolazione né di deduzione logica. In altre parole, bisogna leggere i testi di legge dei paesi in questione per sapere in che situazione legale ci si trova.
A seconda di cosa c'è nella legge rumena (che non conosco e non sono in grado di leggere) il bambino potrebbe:
- essere cittadino rumeno anche se mai dichiarato al consolato rumeno,
- potrebbe non esserlo, a meno che sia dicharato,
- potrebbe essere cittadino rumeno ma perdere il tale cittadinanza se non viene dicharato entro il 18° anno di etá,
- potrebbe esserlo vita natural durante ed avere lui stesso il diritto di dichararsi quando è maggiorenne,
- etc., etc., etc.
Sottolineo quindi, e tale osservazione è indirizzata a tutti gli utenti che è essenziale informarsi consultando le leggi che si trovano facilmente su internet.
L'utilitá e/o la nocivitá di una seconda cittadinanza è comunque da valutare di caso in caso e, se o no acquisire una cittadinanza o ripudiarla è in molti casi una pura speculazione, un po come decidere se investire i risparmi in titoli di stato italiani, americani o in azioni di una societá o se metterli sul libretto di risparmio e/o in tutti i casi e investire in Euro, in Dollari, in Yen o in chissá qual valuta.
Mi spiego con un esempio: Mia moglie ed io ci siamo rifiutati categoricamente di dichiarare le nascite dei nostri figli a qualsiasi istanza marocchina con il risultato che i nostri figli non sono cittadini marocchini. Allo stato attuale delle cose, essere marocchini significa - a meno di fare delle acrobazie allucinanti come p.es. chiedere udienza al Re - essere considerati musulmani che uno lo sia o no e farsi imporre delle limitazioni su nome, cognome e/o riconoscimento della paternitá. Quindi è uno svantaggio. Ma attenzione: chi sa se tra 30 anni ciò sará ancora così? E se tra 20 anni (come è successo in Italia negli anni 70) in Marocco si instaurasse una separazione tra stato e religione? E se tra 30 anni il petrolio finisse, in Europa si morisse di freddo e di colpo, mentre ora sono i Marocchini che vogliono venire tutti in Europa, fossero gli Europei a voler andare tutti in Marocco, con la conseguenza che poi sará il Marocco a limitare le immigrazioni, come fa l'Europa adesso? Chi sa che cosa succederà in 20 o 30 anni?
Per tale ragione, io do un consiglio vivo a tutti: a meno che non ci siano ostacoli veramente inaccettabili (come l'imposizione dell'islam e di restrizioni sul nome e cognome come in Marocco), io consiglio di informarsi in modo da almeno non perdere l'opportunitá di far riconoscere o di ottenere una seconda cittadinanza ai proprii flgli.
Nel caso della Romania, a parte i costi, non vedo dei problemi poi cosí grandi. Ma ognuno deve vagliare per suo proprio conto se pensa che ne valga la pena.
In ogni caso, una volta ci si decida a var avere o far riconoscere una seconda cittadinanza ai proprii figli, si ha anche il dovere di insegnar loro la lingua. Se non lo si fa, si rischia di mettere i figli in pericolo perché, da grandi, si ritroveranno con la cittadinanza di un paese di cui non parlano la lingua con la conseguenza che saranno soggetti, all'interno del paese di seconda cittadinanza, alle leggi di detto paese senza aver diritto a protezione diplomatica da parte dell'Italia e senza nemmeno essere in grado di leggere dette leggi e/o di intendersi con la gente.
Quindi: se i bambini hanno una 2a cittadinanza, devono anche imparare (nel loro interesse) la 2a lingua.