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Doppia cittadinanza (Spagnola-Italiana)

Doppia cittadinanza (Spagnola-Italiana)
« il: 22 Agosto 2011, 18:12:15 »
Ciao!

Come ho gia' accenato negli altri post, sono una cittadina spagnola madre di un bambino di quattro anni nato in Italia, di padre italiano sebbene adesso abitiamo in Spagna.
 Le autorità spagnole mi hanno informato che non è possibile che il bambino abbia la doppia cittadinanza e che se volesse conservare la cittadinanza spagnola, ai 18 anni dovrebbe rinunciare a quella italiana. Non credo che sia giusto che mio figlio deva rinunciare ad una delle sue cittadinanze così la mia domanda è la seguente: se mio figlio "rinuncia" alla cittadinanza italiana in Spagna e solo nei confronti delle autorità spagnole però non fa rinuncia davanti alle autorità italiane (consolato italiano), potrà conservare la cittadinanza italiana?

Grazie per il vostro aiuto

Amedeo

  • *****
  • 1914
Re: Doppia cittadinanza (Spagnola-Italiana)
« Risposta #1 il: 22 Agosto 2011, 18:45:45 »
Ciao!

Come ho gia' accenato negli altri post, sono una cittadina spagnola madre di un bambino di quattro anni nato in Italia, di padre italiano sebbene adesso abitiamo in Spagna.
 Le autorità spagnole mi hanno informato che non è possibile che il bambino abbia la doppia cittadinanza e che se volesse conservare la cittadinanza spagnola, ai 18 anni dovrebbe rinunciare a quella italiana. Non credo che sia giusto che mio figlio deva rinunciare ad una delle sue cittadinanze così la mia domanda è la seguente: se mio figlio "rinuncia" alla cittadinanza italiana in Spagna e solo nei confronti delle autorità spagnole però non fa rinuncia davanti alle autorità italiane (consolato italiano), potrà conservare la cittadinanza italiana?

Grazie per il vostro aiuto

Non si può, però, fare.   Se rinuncia alla cittadinanza italiana, la rinuncia sarà valida in Italia e all'estero.

Il problema lo ripropporei, però, quando sarà prossimo ai 18 anni.   Le leggi possono ben cambiare nel frattempo.

Un saluto,
Amedeo

Autore di:
- Manuale di sopravvivenza burocratica per italiani con partner straniero
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reperibili su www.edizionidellimpossibile.com

e-mail (solo casi riservatissimi): amedeo_si@yahoo.it

Re: Doppia cittadinanza (Spagnola-Italiana)
« Risposta #2 il: 26 Agosto 2011, 17:49:08 »
Grazie Amedeo come sempre della tua risposta.

Speriamo le leggi cambino per quel periodo.

aio

Re: Doppia cittadinanza (Spagnola-Italiana)
« Risposta #3 il: 26 Settembre 2011, 23:23:57 »
Ciao!

Come ho gia' accenato negli altri post, sono una cittadina spagnola madre di un bambino di quattro anni nato in Italia, di padre italiano sebbene adesso abitiamo in Spagna.
 Le autorità spagnole mi hanno informato che non è possibile che il bambino abbia la doppia cittadinanza e che se volesse conservare la cittadinanza spagnola, ai 18 anni dovrebbe rinunciare a quella italiana. Non credo che sia giusto che mio figlio deva rinunciare ad una delle sue cittadinanze così la mia domanda è la seguente: se mio figlio "rinuncia" alla cittadinanza italiana in Spagna e solo nei confronti delle autorità spagnole però non fa rinuncia davanti alle autorità italiane (consolato italiano), potrà conservare la cittadinanza italiana?

Grazie per il vostro aiuto

Non si può, però, fare.   Se rinuncia alla cittadinanza italiana, la rinuncia sarà valida in Italia e all'estero.

Il problema lo ripropporei, però, quando sarà prossimo ai 18 anni.   Le leggi possono ben cambiare nel frattempo.

Un saluto,

Scusa pero la questione proposta è diversa.
È lo stato spagnolo che chiede la rinuncia della cittadinanza italiana ed è davanti a un giudice spagnolo che si esprime la rinuncia.
Il fatto è che, da quello che mi hanno detto, lo stato ed autorità italiane non riconoscono la rinuncia espressa davanti a una autorità spagnola.
"Teoricamente" sembrerebbe possibile mantenere la cittadinanza italiana, ed acquisire quella spagnola anche se a tutti gli effetti non è un riconoscimento di doppia nazionalità.

Amedeo

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Re: Doppia cittadinanza (Spagnola-Italiana)
« Risposta #4 il: 27 Settembre 2011, 06:57:38 »
Ciao!

Come ho gia' accenato negli altri post, sono una cittadina spagnola madre di un bambino di quattro anni nato in Italia, di padre italiano sebbene adesso abitiamo in Spagna.
 Le autorità spagnole mi hanno informato che non è possibile che il bambino abbia la doppia cittadinanza e che se volesse conservare la cittadinanza spagnola, ai 18 anni dovrebbe rinunciare a quella italiana. Non credo che sia giusto che mio figlio deva rinunciare ad una delle sue cittadinanze così la mia domanda è la seguente: se mio figlio "rinuncia" alla cittadinanza italiana in Spagna e solo nei confronti delle autorità spagnole però non fa rinuncia davanti alle autorità italiane (consolato italiano), potrà conservare la cittadinanza italiana?

Grazie per il vostro aiuto

Non si può, però, fare.   Se rinuncia alla cittadinanza italiana, la rinuncia sarà valida in Italia e all'estero.

Il problema lo ripropporei, però, quando sarà prossimo ai 18 anni.   Le leggi possono ben cambiare nel frattempo.

Un saluto,

Scusa pero la questione proposta è diversa.
È lo stato spagnolo che chiede la rinuncia della cittadinanza italiana ed è davanti a un giudice spagnolo che si esprime la rinuncia.
Il fatto è che, da quello che mi hanno detto, lo stato ed autorità italiane non riconoscono la rinuncia espressa davanti a una autorità spagnola.
"Teoricamente" sembrerebbe possibile mantenere la cittadinanza italiana, ed acquisire quella spagnola anche se a tutti gli effetti non è un riconoscimento di doppia nazionalità.


Non conosco le leggi spagnole.

Un saluto,
Amedeo

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Re: Doppia cittadinanza (Spagnola-Italiana)
« Risposta #5 il: 15 Dicembre 2011, 19:29:13 »
Ciao!

Sembrerebbe che la risposta di Aio sia fattibile in quanto un'impiegato del consolato italiano della mia città mi ha detto lo stesso. Speriamo sia vero così perchè non sarebbe giusto che mio figlio dovesse scelgere tra le due cittadinanze.

Saluti

Re: Doppia cittadinanza (Spagnola-Italiana)
« Risposta #6 il: 19 Febbraio 2012, 19:25:08 »
Per caso so la risposta esatta.

In caso di naturalizzazione in Spagna, i naturalizzandi non cittadini di un paese hispanico (Spagna, Portogallo, Stati del Sud- e Centroamerica) devono dichiarare la rinuncia delle previa cittadinanza davanti allo stato civile spagnolo.

Peró, nessuno stato del mondo accetta una tale dichiarazione prestata di fronte ad un ufficiale straniero (a meno che non vi sia un trattato specifico). Nella fattispece, l'ente tedesco competente (Bundesverwaltungsamt) mi ha confermato che alla cittadinanza tedesca si può rinunciara solo con dichiarazione davanti all'ufficiale tedesco e la rinuncia è valida solo se viene accettata e se viene consegnato all'interessato un "decreto di licenziamento dalla cittadinanza" (Entlassungsurkunde). Quindi, il rinunciare alla cittadinanza tedesca davanti all'ufficiale spagnolo, non conta un fico per lo stato di origine.

Lo stesso vale, ovviamente per l'Italia. La legge 91 / 1992 regola con molta precisione il come e quando si possa rinunciare alla cittadinanza italiana.

In passato, peró, era diverso. Fino a quando la Germania e l'Italia non avevano dichiarato la parte 1 del trattato di Strasburgo, l'acquisizione di una cittadinanza di uno dei paesi signatari avveniva contemporaneamente alla dichiarazione di rinuncia alla cittadinanza precedente e la dichiarazione di rinuncua, per esempio, alla cittadinanza italiana davanti all'ufficiale tedesco il giorno dell'acquisto della cittadinanza tedesca veniva trasmessa al consolato italiano insieme con il passaporto italiano ritirato all'atto di naturalizzazione.

La parte 1 della convenzione di Strasburgo è stata, nel frattempo, dichiarata da quasi tutti i paesi signatari, incluso Germania, Italia e Spagna.

Quello che vale per la naturalizzazione vale ovviamente anche per la rinuncia al raggiungere i 18 anni (ammesso che quando tuo figlio arrivi alla maggiore etá la Spagna non abbia ancora rinfrescato la sua legge eliminando l'articolo antiquato nel quale viene pretesa la rinuncia allla vecchia cittadinanza - infatti, non ha senso che la Spagna dichiari il contratto di Strasburgo e poi lasci in vigore il divieto di doppia cittadinanza...). Tuo figlio può andare a dire allo stato civile spagnolo che rinuncia alla cittadinanza italiana, non dire niente a nessun ufficiale italiano e tenersi la cittadinanza italiana. L'unica cosa che non deva MAI fare tuo figlio è usare un documento italiano in Spagna (altrimenti rischia la revoca della cittadinanza spagnola).

La legge spagnola è in internet. Cerca in Google con "nacionalidad espanola" !



« Ultima modifica: 19 Febbraio 2012, 19:31:25 da maxytorino »
Laureato in ingegneria a Torino
Laureato in economia ad Hagen
Specialista in Diritto di cittadinanza
Sostenitore dei Diritti Umani
Critico delle religioni, già incaricato regionale dell' IBKA
Sostenitore della psicoanalisi
Attivista contro gli abusi della psichiatria
Lingue: DE, FR, IT, EN, SP, NL

Re: Doppia cittadinanza (Spagnola-Italiana)
« Risposta #7 il: 26 Maggio 2012, 14:56:54 »

In passato, peró, era diverso. Fino a quando la Germania e l'Italia non avevano dichiarato la parte 1 del trattato di Strasburgo, l'acquisizione di una cittadinanza di uno dei paesi signatari avveniva contemporaneamente alla dichiarazione di rinuncia alla cittadinanza precedente e la dichiarazione di rinuncua, per esempio, alla cittadinanza italiana davanti all'ufficiale tedesco il giorno dell'acquisto della cittadinanza tedesca veniva trasmessa al consolato italiano insieme con il passaporto italiano ritirato all'atto di naturalizzazione.


Vero in parte. Una volta v'era un grande sforzo nel raggiungere il fine di evitare i casi di doppia cittadinanza, tranne in pochi casi necessari. Uno di quelli era quello della cittadinanza "per nascita".
Il figli di due cittadinanze diverse acquisivano due cittadinanze , quella italiana e quella tedesca senza che fosse chiesto di rinunciare ad alcuna delle due da parte di entrambi gli stati.

Ricordo, invero , che lo stato italiano non prevedeva negli anni settanta la doppia cittadinanza.
C'erano state tuttavia delle sentenze che avevano sancito la massima flessibilita' alle forze dell'ordine nell'applicazione di tale legge.
Durante il servizio militare (in Italia ) espatriavo in Jugoslavia giornalmente con il mio passaporto tedesco, ed al rientro mi hanno anche minacciato di non farmi passare in quanto cittadino straniero , residente in Italia senza permesso di soggiorno; solo quando specificavo che dovevo essere in servizio in caserma alle 20.30 evitavano di  ;D espellere un ufficiale dell'esercito. Mi divertivo un mondo, magari l'avessero fatto , montando un caso diplomatico-militare .
L'unico rammarico e' che non potei svolgere servizio militare in Germania, alra componente che complicava le cittadianze ai maschi.

Credo che gli stati odino il fatto che i propri cittadini si sentano liberi di essere cittadini dello stato che meglio li tratta . E questo la dice lunga sulla diversita' di trattamento.
Ma io ho postato qui perche' qualcuno mi ricordi meglio il susseguirsi negli anni le diposizioni.

Re: Doppia cittadinanza (Spagnola-Italiana)
« Risposta #8 il: 26 Maggio 2012, 16:50:20 »
Si, mein lieber Alter Opa, è veramente una veritá contundente che gli stati detestino che i cittadini possano, come si dice tipicamente in inglese, "vote with their feet" (=far la valigia e votare con le gambe) perché l'emigrazione è uno degli strumenti più potenti contro gli abusi di poteri degli stati.

Tantomeno amano gli stati la concorrenza fiscale, che demonificano persino pubblicamente. Tutti i paesi della UE hanno dichiarato sfacciatamente di voler compattere la concorrenza fiscale, dando dogmaticamente per scontato che ciò fosse un male terribile. Peccato che nella Confederazione Helvetica (cioè in Svizzera) i Cantoni concorrono fiscalmente gli uni contro gli altri e che proprio questa concorrenza (quasi unica al mondo) è uno dei fattori più importanti che concorrono a mantenere le tasse ad un livello di 1/3 di quelle degli altri stati europei.

E, guarda caso, i servizi pubblici in Svizzera non ne soffrono per nulla, bensí funzionicchiano esattamente come nel resto di Europa. Al contrario, vorrei risaltare un punto in cui la Svizzera fa di più con meno tasse: l'assegno sociale svizzero è sufficiente per vivere, mentre gli assegni sociali pagati ai nullatenenti disoccupati da tutti gli altri paesi europei sono della metà del minimo di sopravvivenza, con la logica conseguenza che persone in tali condizioni sono obbligate a lavorare in nero.

Chiunque abbia studiato economia all'universitá sa che la lezione numero uno del primo giorno di scuola è: "In un libero mercato con trasparenza totale e concorrenza aperta i prezzi scendono al minimo possibile e tutti le imprese concorrenti fanno zero benefici" (chiedo scusa se non mi sono espresso bene come in una università italiana, ma l'ho studiato in tedesco e l'ho tradotto come mi veniva).

A livello di mercato, la UE ed i paesi membri hanno istituito enti anti-cartelli per garantire la libertà della concorrenza. Già tali enti sono una ipocrisia bella e buona, perchè di fatto viviamo in Europa in una plutocrazia nella quale pochi plutocrati si comprano tutto: mass media, partiti politici e quindi governi e attraverso agli stessi infulenzano tutti gli enti pubblici (e in Germania, ove non c'è separazione di poteri, decidono persino su quali giudici assumere e promuovere...).

La stessa UE, che per la concorrenza sul libero mercato dichiara di combattere i cartelli (anche se poi di fatto non lo fa, perché sono i cartelli stessi che controllano gli enti che dovrebbero vietarli) dichiara sfacciatamente che i cartelli fiscali tra gli stati (e l'intimidazione fiscale, compresi tutti i mezzi utilizzati, come ricatto, pressioni varie, tit for tat, etc., nei confronti di stati meglio organizzati e quindi a più bassa tassazione) siano cose buone e giuste.... ? ? ?

Per finire, quando gli stati europei si sono messi ad accettare le doppie cittadinanze? Quando hanno cominciato a mettersi d'accordo su come spremere i cittadini senza lasciar loro vie di scampo, non importa qual cittadinanza abbiano. Quindi, semplicemente, non serve più tenere prigionieri i cittadini in una nazione con una cittadinanza, le pareti della prigione si sono semplicemente spostate dagli stati membri alle frontiere della UE verso i paesi terzi, quindi, tanto valeva dare un contentino inutile ai cittadini per far loro credere di essere "liberi"... si, liberi di servire come degli asini una classe di mafiosi che, invece di essere italiana (mafia, camorra, etc.) o tedesca (kölscher Klüngelei, Gefälligkeitsaustasch, Kollegialitát, Amigo-Affären, etc.) è diventata europea, un vero e proprio consorzio di plutocrati che ci prendono per i fondelli a tutti, a livello di 28 nazioni al posto di una.
Laureato in ingegneria a Torino
Laureato in economia ad Hagen
Specialista in Diritto di cittadinanza
Sostenitore dei Diritti Umani
Critico delle religioni, già incaricato regionale dell' IBKA
Sostenitore della psicoanalisi
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