Una tale affermazione mi sembra (con beneficio d'inventario) completamente illogica. Quando il ministro riceve la carica, gli viene data anche una delega ove vengono specificate tutte le sue funzioni. Finché il ministro è in carica, la delega vale, con tutte le competenze ivi menzionate. Per fare in modo che tale ministro perda il potere di firma di decreti di cittadinanza, ci vorrebbe una nuova delega al posto della vecchia. Me se il governo non c'è, eh, questa è proprio una ragione di più per chiedersi perché proprio adesso avrebbero dovuto cambiargli la delega. Per di più: se per caso, quando cade il governo, la sua delega decadesse, ciò vorrebbe dire che il ministro non avrebbe più nessun tipo di potere (quindi se ne potrebbe stare anche a casa...). Vi sembra che abbia senso la storia che ha raccontato quell'avvocato?
Gli avvocati, per esperienza personale, contano balle alla grande ai loro clienti quando hanno interesse a tenerseli caldi ma hanno altri casi di cui occuparsi più urgentemente (casi coi quali guadagnano più soldi). Parlano tanto di deontologia, ma in pratica...