Tutto Stranieri

Pendenza penale in Paese terzo di (non) residenza e richiesta Cittadinanza/CdS

Mio marito (neozelandese) ha effettuato il primo ingresso in Italia a giugno 2008 con un visto vacanze lavoro; pochi giorni dopo ha richiesto e ottenuto un permesso di soggiorno per vacanze lavoro della durata di un anno. A giugno 2009 ci siamo sposati e in seguito a ciò gli è stato rilasciato un nuovo permesso di soggiorno (mod. 207, giallo, cartaceo, senza timbri recanti la dicitura “carta di soggiorno”), questa volta della durata di 5 anni e con motivazione “coniugato con cittadino italiano U.E.”.

Ora siamo sposati da più di due anni e ho iniziato a raccogliere informazioni sulla richiesta di cittadinanza italiana.
Ma dalle informazioni che ho raccolto mi sembra di capire che non potrà ottenerla, per i fatti che vado ad esporvi.

Poco più di un anno fa mio marito ha scoperto che in Australia, Paese in cui ha vissuto alcuni anni prima di venire in Italia, è stato emesso un mandato d'arresto nei suoi confronti: a marzo 2008, al termine di un alterco con un vicino, mio marito ha colpito l'uomo con un pugno. Immediatamente in seguito all'avvenuto, profondamente costernato, mio marito ha spiegato alle autorità l'accaduto ed è stato rilasciato. Pochi giorni dopo, come aveva già pianificato da tempo (e come comunicato alla polizia la sera stessa dell'accaduto), è tornato in Nuova Zelanda per 3 mesi per lavorare per poi venire in Italia.

A quanto ci è stato detto, il mandato d'arresto nei suoi confronti è scattato in automatico quando non si è presentato in tribunale per il processo: ma sia l'invito a presentarsi in tribunale (con la data e il riassunto delle accuse) sia – ovviamente – il mandato d'arresto sono stati emessi dopo la sua partenza; non aveva perciò modo di saperlo.

Ora, vista la probabile impossibilità di ottenere la cittadinanza italiana per pendenze penali di un Paese terzo di residenza (lui non ha mai richiesto la residenza in Australia ma risulterebbe fra gli "Eventuali indirizzi all'estero a partire dall'età di 14 anni" del modello A), mi stavo informando sul da farsi per richiedere quanto meno la “Carta di soggiorno di familiare di un cittadino dell'Unione” che dal 2013, trascorsi 5 anni dal rilascio del suo primo permesso di soggiorno, diventerebbe a tempo indeterminato.

Ma se lui dovesse recarsi in Australia per sottoporsi al processo e dovesse ricevere un responso di colpevolezza (com'è praticamente certo, visto che ha ammesso da subito il pugno), se anche il giudice dovesse condannarlo a una semplice pena pecuniaria, la carta di soggiorno gli verrebbe revocata, dato che a quanto mi pare di capire l'accusa è corrispondente al nostro "lesioni personali"? O ancora peggio, potrebbe essere espulso dall'Italia in seguito a ciò?

Lui non ha precedenti né pendenze penali in Italia, mentre in N.Z. ha un solo precedente per guida in stato di ebbrezza che risale al 2000, quando aveva 18 anni (e che per la legge neozelandese è stato “cancellato” nel 2007, anche se sul certificato penale richiesto per la richiesta di cittadinanza ci hanno anticipato che comparirebbe), e nessuna pendenza penale.

Abbiamo già contattato un avvocato in Australia che ci ha spiegato che per questioni come questa è necessario che si rechi in tribunale, in quanto non è possibile sostenere il processo in absentia.

Siamo molto preoccupati e ci chiediamo come procedere: se decidesse di non tornare in Australia, dato che non lo farebbe se non per questo motivo, correrebbe comunque qualche rischio?

Grazie per l'attenzione e la disponibilità e scusate per la lungaggine, ma siamo davvero molto in ansia e confidiamo nella risposta di qualche esperto in materia.

Amedeo

  • *****
  • 1914
Mio marito (neozelandese) ha effettuato il primo ingresso in Italia a giugno 2008 con un visto vacanze lavoro; pochi giorni dopo ha richiesto e ottenuto un permesso di soggiorno per vacanze lavoro della durata di un anno. A giugno 2009 ci siamo sposati e in seguito a ciò gli è stato rilasciato un nuovo permesso di soggiorno (mod. 207, giallo, cartaceo, senza timbri recanti la dicitura “carta di soggiorno”), questa volta della durata di 5 anni e con motivazione “coniugato con cittadino italiano U.E.”.

Ora siamo sposati da più di due anni e ho iniziato a raccogliere informazioni sulla richiesta di cittadinanza italiana.
Ma dalle informazioni che ho raccolto mi sembra di capire che non potrà ottenerla, per i fatti che vado ad esporvi.

Poco più di un anno fa mio marito ha scoperto che in Australia, Paese in cui ha vissuto alcuni anni prima di venire in Italia, è stato emesso un mandato d'arresto nei suoi confronti: a marzo 2008, al termine di un alterco con un vicino, mio marito ha colpito l'uomo con un pugno. Immediatamente in seguito all'avvenuto, profondamente costernato, mio marito ha spiegato alle autorità l'accaduto ed è stato rilasciato. Pochi giorni dopo, come aveva già pianificato da tempo (e come comunicato alla polizia la sera stessa dell'accaduto), è tornato in Nuova Zelanda per 3 mesi per lavorare per poi venire in Italia.

A quanto ci è stato detto, il mandato d'arresto nei suoi confronti è scattato in automatico quando non si è presentato in tribunale per il processo: ma sia l'invito a presentarsi in tribunale (con la data e il riassunto delle accuse) sia – ovviamente – il mandato d'arresto sono stati emessi dopo la sua partenza; non aveva perciò modo di saperlo.

Ora, vista la probabile impossibilità di ottenere la cittadinanza italiana per pendenze penali di un Paese terzo di residenza (lui non ha mai richiesto la residenza in Australia ma risulterebbe fra gli "Eventuali indirizzi all'estero a partire dall'età di 14 anni" del modello A), mi stavo informando sul da farsi per richiedere quanto meno la “Carta di soggiorno di familiare di un cittadino dell'Unione” che dal 2013, trascorsi 5 anni dal rilascio del suo primo permesso di soggiorno, diventerebbe a tempo indeterminato.

Ma se lui dovesse recarsi in Australia per sottoporsi al processo e dovesse ricevere un responso di colpevolezza (com'è praticamente certo, visto che ha ammesso da subito il pugno), se anche il giudice dovesse condannarlo a una semplice pena pecuniaria, la carta di soggiorno gli verrebbe revocata, dato che a quanto mi pare di capire l'accusa è corrispondente al nostro "lesioni personali"? O ancora peggio, potrebbe essere espulso dall'Italia in seguito a ciò?

Lui non ha precedenti né pendenze penali in Italia, mentre in N.Z. ha un solo precedente per guida in stato di ebbrezza che risale al 2000, quando aveva 18 anni (e che per la legge neozelandese è stato “cancellato” nel 2007, anche se sul certificato penale richiesto per la richiesta di cittadinanza ci hanno anticipato che comparirebbe), e nessuna pendenza penale.

Abbiamo già contattato un avvocato in Australia che ci ha spiegato che per questioni come questa è necessario che si rechi in tribunale, in quanto non è possibile sostenere il processo in absentia.

Siamo molto preoccupati e ci chiediamo come procedere: se decidesse di non tornare in Australia, dato che non lo farebbe se non per questo motivo, correrebbe comunque qualche rischio?

Grazie per l'attenzione e la disponibilità e scusate per la lungaggine, ma siamo davvero molto in ansia e confidiamo nella risposta di qualche esperto in materia.

Laa risposta è stata fornita dall'avv. Gianfranco di Siena sul vecchio forum.

Un saluto,
Amedeo

Autore di:
- Manuale di sopravvivenza burocratica per italiani con partner straniero
- Ricongiungimento ... step by step
reperibili su www.edizionidellimpossibile.com

e-mail (solo casi riservatissimi): amedeo_si@yahoo.it

Amelie, come e' andata a finire poi con la situazione del tuo marito ?
Niente di molto molto brutto, dura molto molto al lungo ...