Dipende proprio dalla laurea!!! I medici sono privilegiatissimi a tutti i livelli e in tutte le nazioni, le loro lauree sono riconosciute dappertutto, possono lavorare dove vogliono in tutto il mondo, sono pagati bene dappertutto e non sono soggetti a crisi economiche di alcun genere.
Basta giá vedere come li trattano nell'esercito, i medici diventano subito tenenti e non è questione di pulire i cessi, spolverare i carri armati, marciare sotto il sole a 40° e fare la guardia tutta la notte in una scatola di sardine. E cosí è in tutto e dappertutto. In Germania, il paese più discriminatorio d'Europa, per esempio, tutti i laureati stranieri vengono trattati come se avessero la terza elementare, meno che i medici: i medici, anche se laureati in Serbia, che vanno a lavorare in Germania, mandano per formalità il loro titolo al Kultusminister che gli da una letterina di permesso (non la nega mai ai medici) e possono lavorare allo stesso livello dei medici tedeschi. Ed in Marocco i medici guadagnano il triplo di un direttore di banca o di stabilimento di produzione. Il medico è una figura sacra, perché tutti hanno paura delle malattie e della morte, quindi i medici sono praticamente eretti allo status di intoccabili in tutto il mondo e godono di privilegi unici che nessun'altra professione gode.
Io, purtroppo, non sono medico. Avrei voluto diventarlo ma mi sono fatto convincere (quanto sono stato idiota) a studiare ingegneria. Tutti mi consideravano un genio della matematica (in effetti, sono una persona logica e quindi il Politecnino l'ho fatto senza il minimo sforzo, come se fosse stato un hobby). Quindi non sono un privilegiato, come lo sono i medici, bensí ho due lauree senza privileci: una italiana in ingegneria elettronica ed una tedesca in economia aziendale.
La laurea tedesca me l'hanno omologata dopo poco meno di un anno.
Per la laurea italiana la tirano alle lunghe, perché è del 1987. Loro sostengono che nel 1987 non esisteva l'informatica ma ora le lauree spagnole contengono 2 ECTS di informatica e 2 ECTS di telematica. Quindi ci vuole più tempo perché devo dimostrare sulla base dell'esperienza professionale di avere tali conoscenze oppure fare un esame supplettivo.
Per di più ho il sospetto che guardino male le lauree italiane in genere, ciò a causa delle maledette universitá che abbiamo nel meridione che ne hanno fatte di tutti i colori: vendere gli esami e le lauree, favoreggiare certi studenti per ragioni politiche e/o di lecchinaggio e/o di connessioni mafiose, etc., etc. All'estero pensano che tutta l'Italia sia una pizza ed un mandolino, non si capacitano del fatto che Torino (dove studiai io) e Catania sono due mondi diversi, due continenti diversi, oserei dire.
Inoltre, sul piano puramente formale tieni conto che la rapiditá dipende unicamente dal fatto se c'é scambio di corrispondenza o meno. Barcellona non centra niente, le omologazioni vengono fatte solo ed unicamente dal Ministerio de Educación di Madrid, negli uffici del Paseo del Prado 28, per essere preciso. Al ministero le pratiche vengono messe in coda. Ce ne son migliaia! Quando viene il tuo turno una funzionarietta di basso livello controlla l'esattezza formale dei documenti. Se c'è qualcosa da eccepire, ti manda un richiamo e devi completare la documentazione o rispondere alle domande poste. Ciò può andare avanti e indietro per 3 o 4 volte. Per ogni risposta il ministero ha per legge 3 mesi di tempo e normalmente ce ne mettono almeno 2. E per ogni tua risposta ti danno 3 mesi di tempo. Quindi, come minimo, ogni scambio di corrispondenza dura tra 3 e 4 mesi.
Nel mio caso il Consejero de Educación all'ambasciata spagnola dove ho presentato le domande non mi aveva autenticato le copie che avevo presentato, pur avendogli mostrato gli originali. Quindi, dopo 2 mesi mi hanno scritto che dovevo presentare copie autenticate. Le lettere dalla Spagna all resto della UE prendono 2-3 settimane per arrivare. Ho fatto le copie autenticate e le ho inviate ed eravamo a 4 mesi. Poi mi hanno chiesto le cariche orarie (ECTS) per ogni esame. Ancora una volta 3 mesi persi. Poi mi hanno chiesto il libretto di studi. Ancora 3 mesi persi. E cosí via.
L'unica cosa che avrebbe potuto migliorare la situazione sarebbe stato se avessi trovato un Consejero de Educación che la sapeva lunga e mi avesse fatto fare tutto giusto fin dall'inizio. In tal caso avrei aspettato solo una volta 4 mesi e finito.
Per la laurea italiana, si aggiunge il fatto che, dopo quasi un anno di avanti ed indietro, la commissione dei professori che decidono sulla omologazione è venuta fuori col cavillo dell'informatica che non c'era nei corsi di ingegneria di 25 anni fa. E cosí la pratica è ritornata alla segretaria, che mi ha chiesto di rispondere se volevo fare l'esame di attitudine o presentare rimostranze di qualsivoglia genere. Io ho scritto che la mia esperienza professionale (sono stato anche assistente di informatica in una università tedesca e tenevo le esercitazioni) bastava ed avanzava e ho documentato ciò con copie dei certificati. La segretaria mi ha allora chiesto traduzioni giurate perché i documenti erano in tedesco (quelli in italiano li accettano cosí come sono perché li capiscono). E voilá come passano i mesi ed i mesi...
La vera colpa non è dei funzionari, perché la funzionaria al ministero a Madrid mi ha detto che sono sommersi di pratiche e non possono fare meglio (e ci credo). La colpa è di chi ha fatto il sito internet del Ministerio de Educación non spiegando per filo e per segno tutto quello che bisogna presentare e in che forma. Per di più, i Consejeros de Educación nelle ambasciate spagnole all'estero sono, a quanto ho potuto riscontrare io, e anche per sentito dire, degli zero virgola zero, perché in genere sono burocrati consolari che sono stati messi a fare un mestiere del quale non ne hanno la più pallida idea.
Comunque c'è una differenza di qualità tra Spagna ed Italia. In Spagna si sbagliano pur facendo del loro meglio e sono ben educati e ben intenzionati. In Italia si sbagliano perché non hanno voglia di far niente, sono arroganti, presuntuosi e cafoni all'inverosimile, e di fare del loro meglio non se ne parla che nel 50% dei casi nel Norditaila e, per essere ottimisti, nel 10% del casi nel Suditalia.
Un paese con dei burocrati più asini che l'Italia non l'ho mai visto e ciò è dovuto certamente alla mentalità mafiosa che imperversa a Roma e a sud della stessa. In tutti i posti pubblici ci si entra per "raccomandazione". Hai voglia a far concorsi se i figli dei politici e gli ammanicati sistematicamente sono informati una o due settimane prima sulle domande di esame. Il risultato è che, per esempio (senza voler glorificare la Germania, che ha die problemi enormi) i funzionari dei consolati tedeschi, per esempio, sono perlomeno bi- o trilingue ed usano come criterio di selezione sempre il bilinguismo o per lo meno il comando perfetto della seconda lingua e, per posti un po più alti che allo sportello, una laurea in legge. Vai un po a vedere, invece, che cosa trovi nei consolati italiani all'estero! È già un miracolo se a parte il catanese o il napoletano riescono a spiccicare due parole in italiano senza confondere i congiuntivi coi condizionali, altro che bilinguismo perfetto e laurea in legge! Quelli sono laureati in asineria, presunzione, scienza dell'ammanicamento e tecniche di lecchinaggio!
Spero di aver fatto bene il punto della situazione...