Hai anticipato la mia seconda domanda proprio su cosa mettere
nei campi ingresso-uscita del modulo di richiesta.
Stavo già prendendo in mano il passaporto per controllare le date
e scrivere quelle giuste.
Ma se devo soltanto riportare i periodi maggiori di 6 mesi in un
anno allora la cosa è molto più semplice.
Non è che per caso controllano alla frontiera Schengen? Di solito
usiamo la Lettonia.
Per questioni di assenza di voli diretti non abbiamo mai avuto il
piacere di attraversare la frontiera Schengen italiana.
Dovrei stare abbastanza tranquillo vista la poca informatizzazione
dell'Italia... ma non si sa mai.
Puoi essere assolutamente certo che nessun paese della UE registra sistematicamente tutte le entrate e le uscite dei cittadini, siano essi cittadini UE o extracomunitari. Una tale pratica lederebbe gravissimamente le leggi sulla protezione dei dati di tutti i paesi UE (pur non essendo informato in dettaglio, penso persino che ci siano direttive UE sulla protezione dei dati che siano state trasformate in diritto nazionale dei paesi membri, perché ho riscontrato che in tutti i paesi UE che frequento ci sono le stesse regole).
Certamente, possono esserci casi isolati di controllo e registrazione di entrate ed uscite di cittadini extracomuntari. Distinguo i casi seguenti:
a) In caso di sospetto di un reato penale rilevante l'Italia può mettere un avviso su SIS/SIRENE e quando l'extracomunitario passa una frontiera della UE il poliziotto è tenuto ad eseguire gli ordini dell'avviso (che possono essere di arrestare la persona o anche solo di segnalarne il passaggio a scopo di indagini). Posso però escludere categoricamente che il governo italiano metta un extracomunitario in SIS/SIRENE solo per contare i giorni che sta in Italia ed i giorni che sta all'estero. Un tale uso di SIS/SIRENE sarebbe un abuso. Nel tuo caso, quindi, ciò non è da temersi. Uscendo ed entrando tu dalla UE da una frontiera non italiana, è sicuro che, a parte i timbri sul passaporto, non resta traccia alcuna.
b) In caso di passaggio da una frontiera italiana, invece, può succedere che, senza essere in nessuna banca dati di ricercati, semplicemente per zelo di un qualche pubblico ufficiale le tue entrate ed uscite vengano scritte su di un pezzo di carta e poi passate al funzionario che le richiede. Ma è certo che un tale procedere non può coprire il territorio nazionale. È pensabile, quindi, che per una persona che abiti a Milano, un ufficiale dell'ufficio cittadinanza di Milano che ha preso di mira un extracomunitario si metta d'accordo con i posti di polizia di Linate e della Malpensa per osservarlo con particolare attenzione. Ma non è pensabile che si metta d'accordo con tutti i posti di frontiera di tutti gli aeroporti d'Italia e nemmeno che emetta un'avviso su SIS/SIRENE (non lo può nemmeno fare lui direttamente, l'accesso al sistema ce l'hanno i funzionari che investigano casi criminali e quelli che evadono le denuncie di perdita di documenti...).
Per finire, i timbri sul passaporto non sono poi così indistruttibili come Terminator. I passaporti si possono sempre perdere! E quando se ne richiede uno nuovo, quello nuovo è, ovviamente, vergine. Solo un'avvertimento: quando si perde un passaporto, si deve denunciare la perdita ed il numero del passaporto perso viene messo in SIS/SIRENE (anche se non sempre, ma negli ultimi tempi sempre più frequentemente). Quindi un passaporto perso e poi miracolosamente ritrovato non lo si deve usare mai più.
Io avevo un passaporto tedesco perso nel 2006 e poi ritrovato che ho usato poi (non sapevo cosa rischiavo) per andare in Russia, negli Stati Uniti, in Canada ed in Marocco. Finché poi nel 2011, cioè anni dopo la dichiarazione di perdita, un poliziotto l'ha passato sullo scanner collegato a SIS/SIRENE e ha trovato l'avviso "Documento perduto. Confiscare ed inviare alla rappresentanza diplomatica tedesca più vicina." Per fortuna avevo anche il passaporto italiano in tasca e cosí non ho perso l'aereo.
Per finire, un episodio da ridere: proprio perché io sono un maniaco della privacy e non voglio mai far sapere a nessuno dove vado e cosa faccio // sono c****i miei :-) per dirla chiara // una volta, quando ho rinnovato il passaporto tedesco ho strappato, prima di restituire il passaporto vecchio, tutte le pagine che contenevano timbri. Il funzionario, da bravo tedesco arrogante, mi ha gridato in faccia con viso paonazzo "lei non può permettersi di modificare un documento ufficiale, questo è falso in atto pubblico". Gli risposi che averei preso posizione per iscritto. Gli scrissi una email con due argomenti:
1. Citando l'articolo del codice penale tedesco sulla falsificazione, che dice chiaramente che il reato di falso sussiste solo se un documento viene modificato per operare una truffa con il documento stesso. Quindi, visto che io avevo distrutto le pagine in questione davanti al suo naso strappandole in minuscoli pezzettini e buttandole in tre pattumiere diverse, non era questione di sussitenza di un reato.
2. Citando gli articoli rilevandi della legge tedesca sulla protezione dei dati che mi da il diritto di non dare agli ufficiali dello stato delle informazioni di cui loro non hanno bisogno. Se lui, egregio funzionario, ha bisogno di sapere dove faccio le mie vacanze e/o i miei viaggi d'affari, che me lo motivi e gli darò, se i motivi sono validi, le informazioni necessarie.
Il funzionario "alla mini-Hitler" isterico ha dovuto ingoiare il rospo ed ha dovuto emettermi un nuovo passaporto... e ciao timbri!
Fatevi furbi. Noi non siamo i servi dello stato (o degli stati). Il popolo è il padrone e lo stato è il servo (pagato salatamente dal popolo, e chi paga comanda, a casa mia).
:-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-)