DIFFIDA AD ADEMPIERE CITTADINANZA PER MATRIMONIO
Al MINISTRO DELL’INTERNO(in caso di delega al Sottosegretario di Stato)
(nominativo)
Piazzale del Viminale, 1
00184 - ROMA
Al MINISTERO DELL’INTERNO
(Nominativo)
Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione
Direzione Centrale per i Diritti Civili,
la Cittadinanza e le Minoranze
via Cavour, 6
00184 – ROMA
All’UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO di provincia di residenza
a.c.a. del Responsabile del procedimento
dirigente ufficio cittadinanza
indirizzo della Prefettura
Oggetto: diffida ad adempiere per acquisizione della cittadinanza italiana (art. 5 della legge 5.02.1992 n. 91)
I sottoscritti,
- nome e cognome, cittadin_ nazionalità, nat_ in luogo di nascita – stato di nascita il data di nascita, residente in indirizzo di residenza – comune di residenza,
- nome e cognome, cittadin_ italian_, nat_ a luogo di nascita il data di nascita, residente in indirizzo di residenza – comune di residenza, tel recapito telefonico,
Premesso
- Che in data __.__.____ hanno contratto matrimonio in luogo del matrimonio
- Che in data __.__.____ hanno consegnato al Consolato Italiano di _______, competente per territorio, il certificato di matrimonio per la trasmissione al Comune di ______ al fine della sua registrazione all'archivio anagrafico, e che nella stessa data, il Consolato ha rilasciato il prescritto visto d'ingresso in Italia per il/la cittadin_ stranier_;
- Che l_ scrivente, in data __.__.____, effettuava richiesta di Carta di Soggiorno ai sensi del DL 30/2007 in quanto coniuge di cittadino italiano, rilasciato il __.__.____, con validità ___________, ma solo dopo aver dovuto effettuare apposita diffida ad adempiere;
- Che in data __.__.____ l_ scrivente consegnava domanda di acquisizione della cittadinanza italiana all’Ufficio Territoriale del Governo di provincia;
- Che nel mese di data il/la sottoscritt_ nome e cognome telefonava/accedeva al predetto ufficio per accertare lo stato della pratica del coniuge, e che, ricevendone notizia che essa non si sarebbe mossa dal luogo in cui era stata consegnata, effettuava le opportune dovute rimostranze;
- Che nel mese di data, probabilmente a seguito di quanto indicato al punto precedente, il/la sottoscritt_ riceveva comunicazione, a firma di nominativo indicato e che viene allegata in copia, secondo la quale il procedimento amministrativo sarebbe stato avviato il data, in palese contrasto con l’art. 2, comma 2 della legge n. 241/1990;
Considerato
- Che la situazione familiare in cui uno dei coniugi è italiano e l’altro straniero è difficile e fortemente discriminante, sia nei confronti delle altre famiglie interamente italiane, sia tra gli stessi coniugi;
- Che entrambi i sottoscritti hanno la determinazione, la cultura legale e le disponibilità economiche per contrastare ad ogni livello queste situazioni;
- Che la norma di cui all’art. 5 della già citata legge 91/1992 che prescrive per il cittadino straniero una richiesta dopo due anni di matrimonio per l’acquisizione della cittadinanza italiana in luogo del precedente automatico riconoscimento, appare in palese contrasto con gli artt. 29 (non vi sarebbe parità di diritti fra i coniugi) e 31 della Costituzione Italiana;
- Che la stessa legge e le procedure che, in conseguenza ad essa, vengono così lentamente attuate appaiono in contrasto con gli artt. 1, 6, 8, 12, 13, 14 ed in particolare con l’art. 5 del prot. 7 della Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo;
- Che il tempo d’inizio della procedura deve ritenersi quello della data di consegna agli uffici della domanda, ai sensi dell’art.2, comma 2 della legge n. 241/1990;
- Che l’U.T.G. doveva trasmettere entro 30 giorni, ai sensi dell’art. 2 del D.P.R. 362/1994, i documenti, con gli accertamenti effettuati, al Ministero dell’Interno;
- Che il termine di due anni previsto dall’art. 8 comma 2 della legge n. 91/1992 è ormai decorso;
- Che il termine di 30 giorni previsto dall’art. 2, comma 3 della legge n. 241/1990 per la conclusione della pratica è anch’esso ampiamente trascorso;
Diffidano ad adempiere, nell'interesse del/della sottoscritt_ nome cognome coniuge straniero
- Il funzionario responsabile del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione - Direzione Centrale per i Diritti Civili, la Cittadinanza e le Minoranze – Cittadinanza affinché concluda il predetto procedimento di acquisizione della cittadinanza italiana;
- Il Ministro dell’Interno, nella persona dell’on. (nome ministro), affinché dia disposizioni per la conclusione del predetto procedimento di acquisizione della cittadinanza italiana;
E chiedono
- Ai sensi degli artt. 4 e 5 della legge n. 241/1990, che siano indicati i nomi dei funzionari responsabili dei procedimenti sopra citati, lo stato degli atti relativi al procedimento de quibus e che i responsabili dei competenti servizi compiano gli atti del loro ufficio o espongano le ragioni del ritardo e della esclusione entro 30 gg. dalla ricezione della presente richiesta, a norma dell'art. 328 c.p. così come modificato dalla legge 16 aprile 1990 nr. 86;
- Ai sensi degli artt. 10, 22, 23, 25 della legge n. 241/1990, che il/la sottoscritt_ possa prendere visione e/o acquisire copia degli atti del procedimento per meglio determinare quali siano state le cause del ritardo nel termine del procedimento de quibus e le relative responsabilità, al fine di poterle successivamente evidenziare in sede legale, sia personalmente, che per delega al proprio coniuge, qui formalizzata appositamente con la firma della presente lettera e con l’allegato della copia del proprio documento.
I sottoscritti, ciascuno per le proprie ragioni e competenze, avvertono che in difetto sarà presentato esposto alla competente autorità giudiziaria e ritengono fin da ora i funzionari dei citati servizi responsabili di ogni danno morale e materiale dovesse loro derivare dai ritardi nell'espletamento dei procedimenti de quibus.
Con osservanza,
data e luogo Firma nome, cognome e firma cittadino italiano
Firma nome, cognome e firma cittadino straniero