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Lettera aperta a: Ministero Interno e Ministero Affari Esteri

Si consiglia agli utenti che si sentono d'accordo con la presente lettera aperta di stamparla e di inviarla alle p.a. competenti per il proprio procedimento. In questo modo questa lettera verrá messa a conoscenza di tutti gli UTG d'Italia in brevissimo tempo.

Lettera aperta

Mittente:    www.tuttostranieri.org , il moderatore.
Destinatari: Ministero dell'Interno, Ministero degli Affari Esteri, tutti gli UTG d'Italia.

Gentili signori,

innanzitutto gradirei far presente che il sottoscritto parla sei lingue, ha due lauree (una italiana e una tedesca) ed ha lavorato e vissuti in parecchi paesi europei, e pure due anni in Marocco.

Per almeno due anni mi sono informato su tutte le leggi rilevanti per le questioni di cittadinanza, e, in parte, anche a quelle riguardanti all'immigrazione. Per altrettanto tempo ho visitato il forum tuttostranieri, più che altro per curiosità personale ed ho aiutato a titolo principalmente benefico chi mi pareva meritasse aiuto.

Il risultato della mia biennale esperienza è il seguente:

(a) Le pratiche, soprattutto di cittadinanza, ma anche di immigrazione, vengono bloccate e ritardate, nella stragrande maggioranza dei casi volutamente.

(b) I funzionari addetti alle pratiche di cittadinanza ed immigrazione disinformano coscientemente i cittadini richiedenti.

(c) La legge 241/1990 non solo non viene rispettata, ma viene letteralmente calpestata.

(d) Il Ministero dell'Interno emette, a volte, circolari che sovvertono completamente il senso della legge.

(e) Tutte le p.a. coinvolte si difendono dietro ad un muro inesistente di una presunta carenza di personale.

Appare molto trasparente a persone intelligenti che conoscano la politica (e qui parlo di politica in generale, non solo italiana, perché non si deve pensare che solo in Italia vada tutto male) che tali disservizi sono riconducibili a volontá puramente politiche.

In conseguenza di ciò è nato questo sito, tuttostranieri, con l'aiuto del quale cittadini che non hanno i mezzi per farsi aiutare da avvocati (che comunque non sarebbero di grande aiuto, perché gli avvocati fanno solo per la metá gli interessi del cliente, per l'altra metá stanno solo attenti a conservare buoni rapporti con la p.a.) possono difendere da solo i proprii interessi.

Con l'aiuto di tuttostranieri le vittime dei disservizi imparano come funziona il sistema ed a difendersi con diffide e, ove necessario, querele. E, guarda caso, quando arrivano diffide e querele, la p.a., a volte dopo anni di silenzio e di risposte appositamente erronee, sta zitta e si muove.

Sottolineo che se scrivo non è per "mettermi contro l'Italia", ma, semmai, per fare il contrario, cioè intendo criticare positivamente per far migliorare la situazione. Richiamo inoltre l'attenzione sul fatto che p.a. che rubano non ci sono solo in Italia. In Germania c'è di peggio: le p.a. rubano i bambini degli stranieri per affidarli a coppie di accoglimento tedesche "purosangue" (e ciò è molto peggio che non rubare dei soldi o ritardare dei procedimenti).

Ho cercato di individuare i motivi  che motivano le p.a. all'inerza e alla disinformazione dei cittadini. Sostanzialmente si tratta di motivi politici. Politica individuale, p.es. singoli funzionari che vogliono "salvare la patria" dall'immigrazione. Politica locale, p.es. partiti politici che a livello locale danno ordini "informali", cioè non scritti, di creare il minor numero possibile di nuovi italiani. Politica nazionale, p.es. alcuni funzionari del Ministero dell'Interno che emettono circolari completamente fuorilegge sosituendosi de fatto al legislatore.

Non entro nell'ambito della politica individuale e locale, perché tali politiche si possono combattere con l'aiuto dei Pubblici Ministeri, cosa che già viene consigliata sul sito tuttostranieri.

Entro piuttosto nell'ambito della politica nazionale. Qui, riscontro un timore perfettamente giustificato di aggravare la situazione già precaria del paese importando nuovi cittadini che, o a causa del loro fanatismo religioso che gli impedice di adattarsi ad una vita in uno stato moderno, laico e democratico (p.es. cittadini provenienti da paesi musulmani), o a causa della maniera tradizionalmente aggressiva e sleale di condurre gli affari (p.es. cittadini provenienti dalla Cina o dalla Russia), possono creare danni considerevoli alla società.

È su questo punto che voglio esprimere la mia critica e dare una proposta alternativa.

La critica consta nel fatto che non è non rispettando i termini della legge 241/1990 per strascicare i procedimenti e disinformare i cittadini che lo stato italiano risolverà il problema. Un tale atteggiamento fa solo perdere la credibilità alle p.a. italiane, confermando la triste fama che l'Italia purtroppo già ha a livello mondiale: la fama di uno stato pagliaccio che ha solo pizze e mafia da offrire.

La maniera giusta di risolvere il problema è, a mio parere, l'istituzionalizzare la cernita oculata delle persone degne, nel senso dei Diritti Umani e dell'interesse nazionale, di essere naturalizzate e di quelle che non lo sono.

E qui, faccio una proposta molto concreta: che tutti i cittadini esteri che chiedono la naturalizzazione e che presentano, p.es., un retroscena musulmano fervente, debbano, al momento della presentazione dell'istanza di naturalizzazione, giurare per iscritto di distanziarsi dagli elementi estremisti della loro religione d'origine. Tale pretesa sarebbe perfettamente in linea con la Convenzione Europea sui Diritti Umani, visto che, secondo la giurisprudenza corrente, il diritto di libertà di religione può essere ristretto là dove l'esercizio della religione lede i Diritti Umani fondamentali di altri cittadini, siano essi appartenenti alla stessa, ad altre religioni o siano essi atei o agnostici.

Analoghe forme di "giuramento speciale preliminare" dovrebbero essere istaurate per altri gruppi etnici il cui comportamento risulta particolarmente disturbante per ben precisi motivi.

La cittadinanza dovrebbe, a tali gruppi etnici particolari, essere inoltre concessa "con periodo di prova" di 5 anni. Se, nei primi 5 anni in cui è stato naturalizzato, il soggetto lede il giuramento, la cittadinanza viene revocata.

Per contro, una volta inserite tali condizioni aggiuntive, i procedimenti devono essere evasi con la rapidità prevista dalla legge 241/1990, cioè, in circa 4 mesi per matrimonio ed in circa 6 mesi per residenza. Il termine di 730 giorni previsto dal DPR 362/1994 deve restare, come previsto dal legislatore, una tutela aggiuntiva del richiedente per casi eccezzionali (e non, come presentemente, una scusa per trascinare quasi tutti i procedimenti per due anni o addirittura oltre).

Ringraziando per l'attenzione porgo i miei più distinti saluti.

Firmato: www.tuttostranieri.org , il moderatore
« Ultima modifica: 29 Giugno 2015, 02:52:35 da Simone »
Laureato in ingegneria a Torino
Laureato in economia ad Hagen
Specialista in Diritto di cittadinanza
Sostenitore dei Diritti Umani
Critico delle religioni, già incaricato regionale dell' IBKA
Sostenitore della psicoanalisi
Attivista contro gli abusi della psichiatria
Lingue: DE, FR, IT, EN, SP, NL

Re:Lettera aperta a: Ministero Interno e Ministero Affari Esteri
« Risposta #1 il: 03 Febbraio 2013, 13:16:21 »
Uaaaooooo un bell sfogo il tuo sei un po arrabbiato??  nooo vero piu che arrabbiato direi deluso e sconcertato,vedere un paese ancora accerbo per accetare certi cambiamenti forti nel tesuto sociale si propio cosi tu magari che ai girato e visto altri paesi come afrontavano e risolvevano certe questioni burocratiche. Metere a paragone tante volte porta a delusioni molto forti giaa...... se poi ci si mete anche la crisi economicha che piano piano sta entrando nel tesuto sociale di tutti noi la subiamo 2 volte direi economicamente e socialmente. Mah non lo so se fa piu male stare indiferenti opure trovarsi sconfiti dopo aver lottato.

Ti auguro una buona domenica.

Re:Lettera aperta a: Ministero Interno e Ministero Affari Esteri
« Risposta #2 il: 03 Febbraio 2013, 14:04:42 »
Non sono né arrabbiato, né mi sono in qualche modo sfogato.

Ho solo l'obiettivo di convincere i politici al vertice di far sì che l'Italia si comporti come uno stato di diritto, e non, come finora (con tutto il rispetto per i passi avanti fatti dal paese negli ultimi 30 anni), come uno stato pagliaccio deriso a livello mondiale.

Tra l'altro, questo dovrebbe essere nell'interesse persino degli stessi politici che guidano il paese. Sì, è vero che loro comunque sono e restano capi e contiunano a "mangiare". Ma mi chiedo che gusto ci sia essere al vertice di una nazione che è derisa a livello mondiale.

Io, al posto loro, farei di tutto per far divenire l'Italia il primo della classe, perché sarei orgoglioso di essere ai vertici di un paese forte, anziché, come adesso, essere capi della penultima ruota del carro della Unione Europea.
Laureato in ingegneria a Torino
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Re:Lettera aperta a: Ministero Interno e Ministero Affari Esteri
« Risposta #3 il: 06 Febbraio 2013, 09:29:07 »

Wonderful!!!
Sperando che giunga in mano a degli esseri che hanno un "pochino" di coscienza.

Re:Lettera aperta a: Ministero Interno e Ministero Affari Esteri
« Risposta #4 il: 06 Febbraio 2013, 09:42:29 »
stampata e pronta per essere mandata assieme alla diffida x mia sorella e mio padre!

dani

Re:Lettera aperta a: Ministero Interno e Ministero Affari Esteri
« Risposta #5 il: 11 Febbraio 2013, 12:54:33 »
Caro Maxytorino,
non sono d'accordo su parte della tua lettera. Su quella riguardante il "giuramento speciale preliminare" e sulla prova di 5 anni degli immigrati che acquistano la cittadinanza italiana. Prima di tutto bisogna cambiare tutta la legislazione per fare quello che dici. Perchè la cittadinanza italiana non può essere revocata per nessun motivo, specialmente per motivi politici, religiosi, di comportamento personale o collettivo ecc. ecc. Puoi perdere la cittadinanza italiana solo per alto tradimento. Io sono ateo ma sicuramente non tutti gli atei si comportano come me. Io rispetto tutti coloro che credono in qualsiasi cosa, compresa, fede, politica del bene comune, usanze di varie popolazioni ecc. però non posso generalizzare e mettere da una parte i musulmani perchè hanno 3 o 4 mogli e non va bene, da una parte i cattolici per si fanno 4 volte al giorno il segno della croce e invece lo devono fare tre volte ecc. Se uno e credente non vuol dire che è uguale agli altri, ciascuno e diverso dall'altro. Questo gli italiani l'hanno provato sulla loro pelle negli anni di grande immigrazione verso altri stati i quali gli chiamavano mafiosi solo perchè italiani. Sono cresciuto in Italia e fino ad adesso tutti i miei amici, conoscenti ecc. che sono italiani, nessuno di loro e mafioso. Adesso se loro vanno in Germania non vorrei che gli mettessero in prova quando io so benissimo che loro non sono mafiosi. Se Provenzano e mafioso allora non lo sono tutti gli italiani, solo perchè il mafioso ha la cittadinanza italiana. Questo vale anche per gli stranieri che peraltro stanno già facendo la prova che è di 10 anni, tempo per l'acquisto della cittadinanza italiana per residenza. Su questo fatto dobbiamo prendere come esempio gli Stati Uniti. Lo Stato italiano non vuole dare la cittadinanza italiana agli stranieri non perchè pensano che gli stranieri sono aspiranti terroristi (se è per quello gli aspiranti terroristi lo prendono prima la cittadinanza) ma perchè c'è quella cultura la quale uno straniero non diventerà mai italiano per diversi motivi, i quali gli pensano solo le persone che hanno poca cultura e conoscenza (praticamente 80% della pubblica amministrazione italiana). Questo fatto succede perchè hanno paura della concorrenza sul lavoro (la pubblica amministrazione) in quanto non scelti in quel posto di lavoro per merito ma per conoscenza con politici o loro conoscenti. Lo Stato Italiano invece non vuole concedere la cittadinanza ai non "scelti" a quelli che non hanno conoscenti. Nell'interesse dell'Italia la cittadinanza italiana deve essere concessa (non ai condannati) per un semplice motivo: 1. Il neo cittadino italiano anche se si allontana dallo stato può ritornare un giorno e ritorna non più da clandestino al quale L'Italia gli deve fare nuovamente un permesso di soggiorno. E poi può ritornare a dare in Italia quello cha ha imparato in altri Stati. Ma questo all'Italia non interesso forse perchè vuole far pagare 200 euro per il rinnovo del permesso di soggiorno anche a colui che in Italia ci vive stabilmente da 15-20 anni e fare cassa per poi usargli quei soldi per i rimborsi delle spese elettorali?
Non è una risposta a te maxytorino ma una riflessione generale fatta da uno straniero che non ha chiesto la cittadinanza italiana per approfittare (non vedo dove possono essere i profitti?) dell'Italia ma perchè vuole che quest Italia dove ha vissuto per tanti anni sia più ampia, più ragionevole e più funzionante. Non basta essere bella (uno dei posti più belli in Europa) per poi non sfruttare la bellezza o peggio ancora ignorarla.
 

Re:Lettera aperta a: Ministero Interno e Ministero Affari Esteri
« Risposta #6 il: 12 Febbraio 2013, 17:34:19 »
Caro Dani,

sono d'accordo con quasi tutto!!!

Effettivamente, l'idea della cittadinanza "provvisoria" era solo una possibile proposta, ma non l'unica soluzione possibile. Ti cito, giusto per esempio, una storiella che ho sentito da gente che abita in Svizzera:

Un Marocchino piuttosto credente, dopo aver vissuto in Svizzera ed essere "stato bravo" per 12 anni, era diventato cittadino svizzero.
Immediatamente dopo si sposò con una Marocchina molto credente (con tanto di velo fino ai denti), si fece crescere la barba ed iniziò a tenere prediche di contenuti estremisti in una moschea.
Il governo lo fece osservare per molti mesi e, un giorno, due funzionari si presentarono a casa sua e gli raccontarono tutto quello che sapevano (e sapevano anche cose che nessuno avrebbe potuto sapere, il che fece capire al signore che gli avevano piazzato telecamere, microfoni e spioni letteralmente dappertutto, anche nel cesso). I due signori gli dissero cortesemente: "Le offriamo la somma X di denaro per firmare che rinuncia alla cittadinanza svizzera, ritornare in Marocco e non mettere mai più piede nel nostro paese. Se accetta deve firmare anche che la somma di denaro offerta resterà segreta. Se non accetta, le assicuriamo che un giorno o l'altro lei finirà in galera, è solo una questione di tempo per raccogliere delle prove utilizzabili di fronte ad un tribunale. Altrimenti le offriamo di tagliarsi la barba, far uscire sua moglie vestita normalemente e senza foulard sulla testa e di non frequentare mai più la moschea della cittá di Y".
I coniugi hanno accettato i soldi, hanno firmato la rinuncia della cittadinanza svizzera per sé ed i loro figli e se ne sono tornati in Marocco.

Sottolineo che di storie di sto genere ne ho sentite alcune, ma, ovviamente, non mi assumo nessuna responsabilità che il contenuto rispecchi esattamente la realtà dei fatti.

Questa storia dimostra però chiaramente che ci sono molteplici soluzioni al problema. Ci vogliono solo buona volontà, onestà, correttezza e voglia di lavorare da parte dei funzionari.
« Ultima modifica: 13 Febbraio 2013, 09:47:46 da maxytorino »
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Re:Lettera aperta a: Ministero Interno e Ministero Affari Esteri
« Risposta #7 il: 28 Settembre 2013, 14:55:04 »
Si consiglia agli utenti che si sentono d'accordo con la presente lettera aperta di stamparla e di inviarla alle p.a. competenti per il proprio procedimento. In questo modo questa lettera verrá messa a conoscenza di tutti gli UTG d'Italia in brevissimo tempo.

Lettera aperta

Mittente:    www.tuttostranieri.org , il moderatore.
Destinatari: Ministero dell'Interno, Ministero degli Affari Esteri, tutti gli UTG d'Italia.

Gentili signori,

innanzitutto gradirei far presente che il sottoscritto parla sei lingue, ha due lauree (una italiana e una tedesca) ed ha lavorato e vissuti in parecchi paesi europei, e pure due anni in Marocco.

Per almeno due anni mi sono informato su tutte le leggi rilevanti per le questioni di cittadinanza, e, in parte, anche a quelle riguardanti all'immigrazione. Per altrettanto tempo ho visitato il forum tuttostranieri, più che altro per curiosità personale ed ho aiutato a titolo principalmente benefico chi mi pareva meritasse aiuto.

Il risultato della mia biennale esperienza è il seguente:

(a) Le pratiche, soprattutto di cittadinanza, ma anche di immigrazione, vengono bloccate e ritardate, nella stragrande maggioranza dei casi volutamente.

(b) I funzionari addetti alle pratiche di cittadinanza ed immigrazione disinformano coscientemente i cittadini richiedenti.

(c) La legge 241/1990 non solo non viene rispettata, ma viene letteralmente calpestata.

(d) Il Ministero dell'Interno emette, a volte, circolari che sovvertono completamente il senso della legge.

(e) Tutte le p.a. coinvolte si difendono dietro ad un muro inesistente di una presunta carenza di personale.

Appare molto trasparente a persone intelligenti che conoscano la politica (e qui parlo di politica in generale, non solo italiana, perché non si deve pensare che solo in Italia vada tutto male) che tali disservizi sono riconducibili a volontá puramente politiche.

In conseguenza di ciò è nato questo sito, tuttostranieri, con l'aiuto del quale cittadini che non hanno i mezzi per farsi aiutare da avvocati (che comunque non sarebbero di grande aiuto, perché gli avvocati fanno solo per la metá gli interessi del cliente, per l'altra metá stanno solo attenti a conservare buoni rapporti con la p.a.) possono difendere da solo i proprii interessi.

Con l'aiuto di tuttostranieri le vittime dei disservizi imparano come funziona il sistema ed a difendersi con diffide e, ove necessario, querele. E, guarda caso, quando arrivano diffide e querele, la p.a., a volte dopo anni di silenzio e di risposte appositamente erronee, sta zitta e si muove.

Sottolineo che se scrivo non è per "mettermi contro l'Italia", ma, semmai, per fare il contrario, cioè intendo criticare positivamente per far migliorare la situazione. Richiamo inoltre l'attenzione sul fatto che p.a. che rubano non ci sono solo in Italia. In Germania c'è di peggio: le p.a. rubano i bambini degli stranieri per affidarli a coppie di accoglimento tedesche "purosangue" (e ciò è molto peggio che non rubare dei soldi o ritardare dei procedimenti).

Ho cercato di individuare i motivi  che motivano le p.a. all'inerza e alla disinformazione dei cittadini. Sostanzialmente si tratta di motivi politici. Politica individuale, p.es. singoli funzionari che vogliono "salvare la patria" dall'immigrazione. Politica locale, p.es. partiti politici che a livello locale danno ordini "informali", cioè non scritti, di creare il minor numero possibile di nuovi italiani. Politica nazionale, p.es. alcuni funzionari del Ministero dell'Interno che emettono circolari completamente fuorilegge sosituendosi de fatto al legislatore.

Non entro nell'ambito della politica individuale e locale, perché tali politiche si possono combattere con l'aiuto dei Pubblici Ministeri, cosa che già viene consigliata sul sito tuttostranieri.

Entro piuttosto nell'ambito della politica nazionale. Qui, riscontro un timore perfettamente giustificato di aggravare la situazione già precaria del paese importando nuovi cittadini che, o a causa del loro fanatismo religioso che gli impedice di adattarsi ad una vita in uno stato moderno, laico e democratico (p.es. cittadini provenienti da paesi musulmani), o a causa della maniera tradizionalmente aggressiva e sleale di condurre gli affari (p.es. cittadini provenienti dalla Cina o dalla Russia), possono creare danni considerevoli alla società.

È su questo punto che voglio esprimere la mia critica e dare una proposta alternativa.

La critica consta nel fatto che non è non rispettando i termini della legge 241/1990 per strascicare i procedimenti e disinformare i cittadini che lo stato italiano risolverà il problema. Un tale atteggiamento fa solo perdere la credibilità alle p.a. italiane, confermando la triste fama che l'Italia purtroppo già ha a livello mondiale: la fama di uno stato pagliaccio che ha solo pizze e mafia da offrire.

La maniera giusta di risolvere il problema è, a mio parere, l'istituzionalizzare la cernita oculata delle persone degne, nel senso dei Diritti Umani e dell'interesse nazionale, di essere naturalizzate e di quelle che non lo sono.

E qui, faccio una proposta molto concreta: che tutti i cittadini esteri che chiedono la naturalizzazione e che presentano, p.es., un retroscena musulmano fervente, debbano, al momento della presentazione dell'istanza di naturalizzazione, giurare per iscritto di distanziarsi dagli elementi estremisti della loro religione d'origine. Tale pretesa sarebbe perfettamente in linea con la Convenzione Europea sui Diritti Umani, visto che, secondo la giurisprudenza corrente, il diritto di libertà di religione può essere ristretto là dove l'esercizio della religione lede i Diritti Umani fondamentali di altri cittadini, siano essi appartenenti alla stessa, ad altre religioni o siano essi atei o agnostici.

Analoghe forme di "giuramento speciale preliminare" dovrebbero essere istaurate per altri gruppi etnici il cui comportamento risulta particolarmente disturbante per ben precisi motivi.

La cittadinanza dovrebbe, a tali gruppi etnici particolari, essere inoltre concessa "con periodo di prova" di 5 anni. Se, nei primi 5 anni in cui è stato naturalizzato, il soggetto lede il giuramento, la cittadinanza viene revocata.

Per contro, una volta inserite tali condizioni aggiuntive, i procedimenti devono essere evasi con la rapidità prevista dalla legge 241/1990, cioè, in circa 4 mesi per matrimonio ed in circa 6 mesi per residenza. Il termine di 730 giorni previsto dal DPR 362/1994 deve restare, come previsto dal legislatore, una tutela aggiuntiva del richiedente per casi eccezzionali (e non, come presentemente, una scusa per trascinare quasi tutti i procedimenti per due anni o addirittura oltre).

Ringraziando per l'attenzione porgo i miei più distinti saluti.

Firmato: www.tuttostranieri.org , il moderatore
Grazie maytorino. Suggerirei di provare ( nel futuro) ad usare il "plurale" che il "singolare". Hai fatto un bel e proprio "J'accuse" , ottimo!
Il "NOI" e' sempre molto efficace in quanto da l'impressione della moltitudine. Cerchero' di scriverti privatamente . Grazie ancora.
Niente di molto molto brutto, dura molto molto al lungo ...