Bravo Agnini200. Ho seguito un pochino la sua storia e penso che lei sia uno dei pochi che si sia occupato in maniera razionale e sistematica della sua pratica, e questo è stato premiato (si fa per dire, perché due anni è comunque un obbrobrio, ma se lei non avesse fatto nulla ce ne avrebbe messi quattro).
Sottolineo solo ed unicamente che l'umiltà non è una virtù, è solo la tradizione cattolica che ha voluto, per millenni, lodare tale tratto di carattere come presunta virtù perché utile a perpetuare il potere dei preti. Chi è umile, si sottomette e non osa criticare (anche se sa di aver ragione) il potere della chiesa, da sempre braccio destro dei monarchi. Ed è proprio la cosiddetta umiltà che ha fatto sì che una classe di sfruttatori bugiardi ha potuto dominare i popoli di tutta Europa per millenni.
Ora che la dottrina cattolica, visti i progressi della scienza (che la chiesa, guarda caso, ha sempre cercato di reprimere in tutti i modi, fino a casi eclatanti come Galileo Galilei e Giordano Bruno) le cui scoperte hanno letteralmente ridicolizzato le favole idiote delle religioni monoteistiche, si sta screditando completamente, la classe dominante (i plutocrati, cioè gli oligarchi che detengono i grandi capitali, ed i politici, che sono praticamente i loro servi, indirettamente pagati e quindi comprati da loro) si inventa altri metodi.
I nuovi preti, i preti del XXI secolo, sono i responsabili degli uffici del personale. La politica del personale è la nuova religione e presenta tutte le caratteristiche di una religione (a parte la credenza in un dio, che non è importante a scopi pratici): una dottrina costituita da dogmi completamente irrazionali che perseguono l'unico scopo di far sentire in colpa chiunque non si sottometta al potere e non obbedisca ciecamente ed un corpo di agenti fedeli incaricati di emarginare ed affamare chi osa criticare.
Oggi come allora, è sull'umiltà della popolazione che cavalca il potere di pochi arroganti. Ed il fatto che sia sull'umiltà dei richiedenti che cavalca la fannulloneria di molti funzionari non è che la punta dell'iceberg. Il problema, come qui descritto, è di carattere generale e non è né un problema italiano, né europeo, bensì mondiale!
Quindi, è evidente che la globalizzazione non stia che peggiorando lo stato di cose: se prima gli oligarchi di ogni nazioni operavano più o meno isolatamente nelle proprie rispettive nazioni, ora si formano blocchi di oligarchi a livello di interi continenti. Il più il capitale si concentra, il più il capitale è grosso, il più può influenzare (diciamolo letteralmente: comprare) tutto e tutti.
Il futuro che vedo io è quello di un popolo sempre più servo ed affamato, la sparizione della classe media ed una sempre più grande concentrazione di capitali e potere nelle mani di pochi despoti. Fino a quando (la storia si ripete, ma i cicli sono lunghi, possono durare anche dei secoli), il popolo arriva ad un livello di pressione tale da far una rivoluzione.