Essendo già passati i 730 giorni dal momento in cui hai presentato la domanda dovresti fare una diffida ad adempiere.
DIFFIDA AD ADEMPIERE RICHIESTA CITTADINANZA PER RESIDENZA
Al MINISTRO DELL’INTERNO (o Sottosegretario di Stato in caso di delega)
(Nominativo)
Piazzale del Viminale, 1
00184 - ROMA
Al MINISTERO DELL’INTERNO
Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione
Direzione Centrale per i Diritti Civili,
la Cittadinanza e le Minoranze
via Cavour, 6
00184 – ROMA
All’UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO di provincia di residenza
a.c.a. del Responsabile del procedimento
dirigente ufficio cittadinanza
indirizzo della Prefettura
Oggetto: diffida ad adempiere per concessione della cittadinanza italiana (art. 9, della legge 5.02.1992 n. 91) Rif.: pratica n. codice K
Il sottoscritto, nome e cognome, cittadino nazionalità nato il data di nascita a luogo di nascita, residente in indirizzo a comune di residenza, cell: recapito telefonico, indirizzo mail recapito elettronico
Titolare di una Carta di Soggiorno numero rilasciata dalla Questura di provincia e valida fino al data scadenza.
Premesso
- Che in data --/--/20-- ha presentato alla Prefettura di provincia la domanda di acquisizione della cittadinanza italiana ai sensi dell’art. 9 della legge 5.02.1992 n. 91;
- Che nel mese di data il sottoscritto riceveva presso il suo domicilio la lettera del UTG di provincia indicante il codice codice K relativo alla sua pratica.
- Che nel mese di data il sottoscritto telefonava all’Uff. Cittadinanza della Prefettura di provincia per accertare lo stato della propria pratica ed ha ricevuto notizia che essa sarebbe pronta fra non meno di due anni, tre anni dopo quindi della presentazione della pratica e non nei termini previsti dall’art. 3 della legge 18.04.1994 n. 362;
- Che tutt’oggi, collegandosi al sito web del Ministero dell’Interno, e consultando lo stato della domanda risulta: “l'istruttoria è stata avviata. Si è in attesa dei pareri necessari alla definizione della pratica”;
Considerato
- Che il sottoscritto risiede ininterrottamente e legalmente in Italia dal data. Ha sempre partecipato attivamente alla vita sociale della propria comunità;
- Che il sottoscritto ha completato il percorso di studi completamente in Italia con ottimi risultati;
- Che il sottoscritto non è mai stato oggetto di provvedimenti disciplinari. Non risulta assolutamente nulla nel certificato penale del casellario giudiziale in quanto il sottoscritto ha sempre vissuto nel pieno rispetto delle persone e della legge.
Visto
- Che l’articolo 3 della legge 18.04.1994 n.362 recita: “1. Per quanto previsto dagli articoli 2 e 4 della legge 7 agosto 1990, n. 241, il termine per la definizione dei procedimenti di cui al presente regolamento e' di settecentotrenta giorni dalla data di presentazione della domanda”. Si può quindi dire che il termine sia ampiamente decorso;
- Che il termine di 30 giorni previsto dall’art. 2, comma 3, della legge n. 241/1990 per la conclusione della pratica era anch’esso ampiamente trascorso.
Diffidano ad adempiere, nell'interesse del sottoscritto nome e cognome:
- Il funzionario responsabile del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione - Direzione Centrale per i Diritti Civili, la Cittadinanza e le Minoranze – Cittadinanza affinché concluda il predetto procedimento di concessione della cittadinanza italiana;
- Il Ministro dell’Interno, nominativo, affinché dia disposizioni per la conclusione del predetto procedimento di acquisizione della cittadinanza italiana.
E chiede
- Ai sensi degli artt. 4 e 5 della legge n. 241/1990, che siano indicati i nomi dei funzionari responsabili dei procedimenti sopra citati, lo stato degli atti relativi al procedimento de quibus e che i responsabili dei competenti servizi compiano gli atti del loro ufficio o espongano le ragioni del ritardo, a norma dell'art. 328 c.p. così come modificato dalla legge 16 aprile 1990 n. 86;
- Ai sensi degli artt. 10, 22, 23, 25 della legge n. 241/1990, che il sottoscritto possa prendere visione e/o acquisire copia degli atti del procedimento per meglio determinare quali siano state le cause del ritardo nel termine del procedimento de quibus e le relative responsabilità, al fine di poterle successivamente evidenziare in sede legale, sia personalmente, che per delega al proprio legale.
luogo, Con osservanza,
data nome, cognome e firma
Allegati: copia della carta d’identità del sottoscritto