Sono un ragazzo filippino di 23 anni, studente, nato in Italia dove vivo ininterrottamente da 15 anni (da 1 a 8 anni ho vissuto all'estero)
La mia domanda di cittadinanza risale al lontano luglio 2010. Dall'accesso agli atti risulta che la pratica è stata avviata ben 2 anni dopo, anche se sul sito del Ministero la data di presentazione è corretta, quindi luglio 2010. Sul sito ancora oggi si legge: l'istruttoria è completa; la domanda è in fase di valutazione.
Dopo l'invio della diffida, alla Prefettura di Milano mi sono state date risposte sconcertanti: la tua pratica era affidata a gente che è stata assente per malattia, non è colpa nostra se riceviamo mille domande al giorno ecc.
Ovviamente ho risposto che i termini previsti dalla legge non devono essere rispettati dalla persona fisica ma dall'istituzione, in questo caso la Prefettura.
E' ormai passato quasi un mese dall'invio delle diffide (PEC anticipate via fax), ma ho ricevuto risposta solo dalla Prefettura che ha pensato bene di scaricare il barile sul Ministero dell'Interno, visto che ora il tutto è nelle loro mani. Peccato che abbiano omesso il fatto che la Prefettura ha impiegato quasi 4 anni per esprimere un parere e trasmettere la pratica a Roma che ce l'ha da "soli" due mesi.
Come dovrei comportarmi ora? Cosa devo fare nel caso in cui non riceverò nessuna risposta dal Ministero?
Infine, la seconda PEC l'ho inviata a coord.dcdcm@pecdlci.interno.it, visto che gli altri indirizzi sono inutilizzabili con la pec del governo, chiedendo di girarla all'area cittadinanza, scrivendo per errore AREA IV Cittadinanza anziché AREA III Cittadinanza. Devo rimandare tutto?
Grazie mille per l'aiuto
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