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CITTADINANZA IN CERTA PER BAMBINI

peter

Re:CITTADINANZA IN CERTA PER BAMBINI
« Risposta #15 il: 10 Marzo 2013, 13:31:06 »
 ciao maxi torino ,adesso ho messo  i bambini a scuola italiana,sepero che va bene, saluti,

Re:CITTADINANZA IN CERTA PER BAMBINI
« Risposta #16 il: 10 Marzo 2013, 20:46:34 »
Aprofito di questo post per riportare un articolo molto interesante sul tema che abiamo gia tratato qui che in parte conferma quanto gia esspreso da alcuni noi e in parte lascia dei dubbi sul fato che la amministrazione comunale possa o abbia dirito di negare la cittadinanza a un bambino iscrito solo anagraficamente. BUONA LETTURA 

                                                  L’acquisizione della cittadinanza da parte dei minori
Le situazioni analizzate nel paragrafo precedente riguardano la realtà dei minori che alla nascita, o in un secondo momento per adozione o riconoscimento, entrano a far parte di un nucleo familiare composto esclusivamente o parzialmente da genitori italiani.
Quali sono le possibili vie per il minore figlio invece di genitori entrambi immigrati?
Fanno parte di questa categoria, si noti, sia i nati in Italia da genitori entrambi stranieri, sia coloro che sono nati all’estero e che sono giunti nel nostro paese seguendo il percorso migratorio dei propri genitori (direttamente insieme a questi ultimi oppure in un secondo momento attraverso il canale del ricongiungimento familiare), nonché i minori non accompagnati presenti in Italia senza i genitori.


                      I minori nati all’estero
Per i nati all’estero si aprono diverse strade a seconda che il minore abbia in Italia i propri genitori (stranieri) o sia, come dichiarato precedentemente, arrivato in Italia da solo.
In quest’ultimo caso l’unica strada percorribile dal minore che desidera diventare cittadino è quello di naturalizzarsi, una volta raggiunta la maggiore età, secondo le procedure previste per l’adulto. Questo, invero, può suscitare perplessità se si considera che, in base alla legge, i minori non accompagnati sono oggetto di specifiche misure di accoglienza da parte delle autorità dalle quali dovrebbe derivare un processo di forte integrazione.
Nel primo caso invece le opzioni sono due:
- il minore diventa cittadino in seguito alla naturalizzazione di almeno un genitore (art.14);
- il minore non ha possibilità di modificare il suo status grazie ai genitori, perché questi non hanno chiesto o comunque non hanno ottenuto la cittadinanza, ma può iniziare un suo percorso di naturalizzazione una volta però compiuto il diciottesimo anno di età (art.9).
Per quanto riguarda il primo canale, va tenuto presente che, al momento della naturalizzazione del genitore, il minore deve convivere con esso in modo stabile e comprovabile con idonea documentazione (art.12 Regolamento di esecuzione DPR 572/93). Secondo la legge del 1992 comunque il soggetto minore che abbia ottenuto in tal modo la cittadinanza potrà comunque, una volta raggiunta la maggiore età, scegliere di rinunciare alla nazionalità italiana se in possesso di un’altra cittadinanza (art.14).
La convivenza con il genitore naturalizzato è un requisito fondamentale: per essere rilevante, essa non può intervenire in epoca successiva al giuramento del genitore. Essa, inoltre, deve essere “stabile, effettiva e opportunamente attestata con idonea documentazione” (art.12, c. 2 DPR 572/93). A darne dimostrazione non risulta sufficiente l’iscrizione anagrafica del figlio minore nello stato di famiglia. Deve essere invece fornita ulteriore prova della reale condivisione dell’abitazione del minore con il proprio genitore. Bisogna tuttavia considerare tutte quelle situazioni in cui il concetto di convivenza può non risultare di facile determinazione. Si pensi per esempio a quei coniugi che vivono separati per motivi di lavoro. In questi casi i figli convivono, in tempi diversi, con l’uno e con l’altro genitore. Ci sono poi situazioni in cui i minori stessi vivono, per motivi per esempio di studio, lontani da casa e dai genitori.                             


                  Per questi motivi e perché l’iter di naturalizzazione degli adulti non è semplice e richiede un lasso di tempo molto lungo4, questa modalità di acquisizione della cittadinanza (iuris comunicatio) non ha avuto negli anni una forte valenza statistica. Secondo i dati del Comune di Milano, ad esempio, sono comunque pochi i minorenni che acquistano la cittadinanza – e, si noti, a riguardo non opera solo l’ipotesi qui considerata – mentre c’è un picco nelle percentuali degli stranieri che a diciotto anni acquisiscono la cittadinanza per maggiore età (intorno al 15% per i maschi e al 13% per le femmine) con poi un drastico calo nel corso del biennio successivo (il valore è infatti quasi pari a zero per i ventenni per poi risalire intorno all’1% a ventiquattro anni) (Graf. 4).
Si consideri, tra l’altro, che, come già espresso nel paragrafo 2, il termine per la decisione in merito alla concessione della cittadinanza per residenza non viene di fatto quasi mai rispettato. Ipotizzando un periodo medio di quattro anni, significa quindi che – perché un minore possa godere di questa modalità di acquisto della cittadinanza – i genitori devono presentare la domanda di naturalizzazione entro il tredicesimo, o al massimo il quattordicesimo, anno di età del figlio. Questo quindi implica che il genitore sia a quella data legalmente presente in Italia da almeno dieci anni. Già nella sezione dedicata agli adulti è stato tuttavia segnalato che spesso, nei primi anni di residenza in Italia, l’immigrato non ha un regolare permesso di soggiorno. Questo comporta inevitabilmente uno slittamento nel tempo della possibilità di presentare domanda di cittadinanza. Tale aspetto naturalmente si riflette anche sulla condizione dei figli.                   


                  Altri modi per acquistare la cittadinanza sono la "iure communicatio", ossia la
trasmissione all’interno della famiglia da un componente all’altro (matrimonio,
riconoscimento o dichiarazione giudiziale di filiazione, adozione), il "beneficio di
legge", allorché, in presenza di determinati presupposti, la concessione avvenga in
modo automatico, senza necessità di specifica richiesta
, e, infine, la
"naturalizzazione". Questa comporta non una concessione automatica del nuovo
status ma una valutazione discrezionale da parte degli organi e degli uffici statali
competenti. 


    Fonti:      http://www.libertaciviliimmigrazione.interno.it/dipim/export/sites/default/it/assets/pubblicazioni/analisi_comp._cittadinanza_rapporto_itaslia.pdf


peter

Re:CITTADINANZA IN CERTA PER BAMBINI
« Risposta #17 il: 11 Marzo 2013, 19:51:44 »
Aprofito di questo post per riportare un articolo molto interesante sul tema che abiamo gia tratato qui che in parte conferma quanto gia esspreso da alcuni noi e in parte lascia dei dubbi sul fato che la amministrazione comunale possa o abbia dirito di negare la cittadinanza a un bambino iscrito solo anagraficamente. BUONA LETTURA 

                                                  L’acquisizione della cittadinanza da parte dei minori
Le situazioni analizzate nel paragrafo precedente riguardano la realtà dei minori che alla nascita, o in un secondo momento per adozione o riconoscimento, entrano a far parte di un nucleo familiare composto esclusivamente o parzialmente da genitori italiani.
Quali sono le possibili vie per il minore figlio invece di genitori entrambi immigrati?
Fanno parte di questa categoria, si noti, sia i nati in Italia da genitori entrambi stranieri, sia coloro che sono nati all’estero e che sono giunti nel nostro paese seguendo il percorso migratorio dei propri genitori (direttamente insieme a questi ultimi oppure in un secondo momento attraverso il canale del ricongiungimento familiare), nonché i minori non accompagnati presenti in Italia senza i genitori.


                      I minori nati all’estero
Per i nati all’estero si aprono diverse strade a seconda che il minore abbia in Italia i propri genitori (stranieri) o sia, come dichiarato precedentemente, arrivato in Italia da solo.
In quest’ultimo caso l’unica strada percorribile dal minore che desidera diventare cittadino è quello di naturalizzarsi, una volta raggiunta la maggiore età, secondo le procedure previste per l’adulto. Questo, invero, può suscitare perplessità se si considera che, in base alla legge, i minori non accompagnati sono oggetto di specifiche misure di accoglienza da parte delle autorità dalle quali dovrebbe derivare un processo di forte integrazione.
Nel primo caso invece le opzioni sono due:
- il minore diventa cittadino in seguito alla naturalizzazione di almeno un genitore (art.14);
- il minore non ha possibilità di modificare il suo status grazie ai genitori, perché questi non hanno chiesto o comunque non hanno ottenuto la cittadinanza, ma può iniziare un suo percorso di naturalizzazione una volta però compiuto il diciottesimo anno di età (art.9).
Per quanto riguarda il primo canale, va tenuto presente che, al momento della naturalizzazione del genitore, il minore deve convivere con esso in modo stabile e comprovabile con idonea documentazione (art.12 Regolamento di esecuzione DPR 572/93). Secondo la legge del 1992 comunque il soggetto minore che abbia ottenuto in tal modo la cittadinanza potrà comunque, una volta raggiunta la maggiore età, scegliere di rinunciare alla nazionalità italiana se in possesso di un’altra cittadinanza (art.14).
La convivenza con il genitore naturalizzato è un requisito fondamentale: per essere rilevante, essa non può intervenire in epoca successiva al giuramento del genitore. Essa, inoltre, deve essere “stabile, effettiva e opportunamente attestata con idonea documentazione” (art.12, c. 2 DPR 572/93). A darne dimostrazione non risulta sufficiente l’iscrizione anagrafica del figlio minore nello stato di famiglia. Deve essere invece fornita ulteriore prova della reale condivisione dell’abitazione del minore con il proprio genitore. Bisogna tuttavia considerare tutte quelle situazioni in cui il concetto di convivenza può non risultare di facile determinazione. Si pensi per esempio a quei coniugi che vivono separati per motivi di lavoro. In questi casi i figli convivono, in tempi diversi, con l’uno e con l’altro genitore. Ci sono poi situazioni in cui i minori stessi vivono, per motivi per esempio di studio, lontani da casa e dai genitori.                             


                  Per questi motivi e perché l’iter di naturalizzazione degli adulti non è semplice e richiede un lasso di tempo molto lungo4, questa modalità di acquisizione della cittadinanza (iuris comunicatio) non ha avuto negli anni una forte valenza statistica. Secondo i dati del Comune di Milano, ad esempio, sono comunque pochi i minorenni che acquistano la cittadinanza – e, si noti, a riguardo non opera solo l’ipotesi qui considerata – mentre c’è un picco nelle percentuali degli stranieri che a diciotto anni acquisiscono la cittadinanza per maggiore età (intorno al 15% per i maschi e al 13% per le femmine) con poi un drastico calo nel corso del biennio successivo (il valore è infatti quasi pari a zero per i ventenni per poi risalire intorno all’1% a ventiquattro anni) (Graf. 4).
Si consideri, tra l’altro, che, come già espresso nel paragrafo 2, il termine per la decisione in merito alla concessione della cittadinanza per residenza non viene di fatto quasi mai rispettato. Ipotizzando un periodo medio di quattro anni, significa quindi che – perché un minore possa godere di questa modalità di acquisto della cittadinanza – i genitori devono presentare la domanda di naturalizzazione entro il tredicesimo, o al massimo il quattordicesimo, anno di età del figlio. Questo quindi implica che il genitore sia a quella data legalmente presente in Italia da almeno dieci anni. Già nella sezione dedicata agli adulti è stato tuttavia segnalato che spesso, nei primi anni di residenza in Italia, l’immigrato non ha un regolare permesso di soggiorno. Questo comporta inevitabilmente uno slittamento nel tempo della possibilità di presentare domanda di cittadinanza. Tale aspetto naturalmente si riflette anche sulla condizione dei figli.                   


                  Altri modi per acquistare la cittadinanza sono la "iure communicatio", ossia la
trasmissione all’interno della famiglia da un componente all’altro (matrimonio,
riconoscimento o dichiarazione giudiziale di filiazione, adozione), il "beneficio di
legge", allorché, in presenza di determinati presupposti, la concessione avvenga in
modo automatico, senza necessità di specifica richiesta
, e, infine, la
"naturalizzazione". Questa comporta non una concessione automatica del nuovo
status ma una valutazione discrezionale da parte degli organi e degli uffici statali
competenti. 


    Fonti:      http://www.libertaciviliimmigrazione.interno.it/dipim/export/sites/default/it/assets/pubblicazioni/analisi_comp._cittadinanza_rapporto_itaslia.pdf
ciao sumandic,grazie per informazione,pero io voglio sapere si con certificato scuolastico e residenza con genitori i bambini possono avere cittadinanza,grazie

Re:CITTADINANZA IN CERTA PER BAMBINI
« Risposta #18 il: 12 Marzo 2013, 20:08:43 »
Tenendo conto della attuale situazione nella quale dici che i tuoi figli stano andando qui a scuola
io direi che dovrebero ( USO IL CONDIZIONALE) conedere la cittadinanza perche se e vero che si tiene conto della situazione familiare che si presenta al momento del giuramento e non indietro non 
  dovrebero creareti ulteriori problemi.
P.S tieni ci aggornati

Saluti

peter

Re:CITTADINANZA IN CERTA PER BAMBINI
« Risposta #19 il: 12 Marzo 2013, 20:15:20 »
Peter non farti prendere per il naso i tuoi bambini hano dirito di aquisire la cittadinanza non molare fai valere i tuoi diritti ti consiglio di apogiarti ad una associazione di consumatori ti costera di meno che prendere un legale.

P.S tieni ci aggornati

Saluti
grazie sumadinac,

Re:CITTADINANZA IN CERTA PER BAMBINI
« Risposta #20 il: 14 Marzo 2013, 20:52:59 »
Tutta sta storia non fa che confermarmi che è tutto molto arbitrario. Un'anagrafe chiede solo l'accertamento dei vigili dell'effettiva convivenza. Un'altra anagrafe chiede che i bambini siano presenti al giuramento. Ancora un'altra vuole pure che i bambini vadano a scuola in Italia. Se continuiamo così, la p.a. finiranno per pretendere dai richiedenti che mettano un GPS attorno al collo dei bambini per protocollare dove si trovano giorno per giorno, a partire dalla data di presentazione della domanda da parte del genitore straniero, fino alla data del giuramento dello stesso. Big Brother si watching you - addio libertà civili, privacy, e democrazia.

Soprattutto, comincio a chiedermi chi si credono di essere questi funzionari competenti per le naturalizzazioni. Pensano forse che l'Italia sia un paese talmente attraente che tutto il mondo non faccia altro che trucchi per acquisirne la cittadinanza? Ma se fossero gli Emirati Arabi, dove i soldi zampillano da per terra, o il Principato di Monaco, dove il territorio non basta per ospitare tanti cittadini, magari potrei capire un po' di sospettosità. Ma l'Italia, la penultima ruota del carro della UE, ha il diritto di fare l'arrogante fino a questo punto??? Funzionari, sgonfiatevi, per favore!!!
Laureato in ingegneria a Torino
Laureato in economia ad Hagen
Specialista in Diritto di cittadinanza
Sostenitore dei Diritti Umani
Critico delle religioni, già incaricato regionale dell' IBKA
Sostenitore della psicoanalisi
Attivista contro gli abusi della psichiatria
Lingue: DE, FR, IT, EN, SP, NL

igli88

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Re:CITTADINANZA IN CERTA PER BAMBINI
« Risposta #21 il: 15 Marzo 2013, 03:12:34 »
Concordo pienamento con quanto scritto da maxytorino!!!! ;)

peter

Re:CITTADINANZA IN CERTA PER BAMBINI
« Risposta #22 il: 15 Marzo 2013, 06:54:08 »
Tutta sta storia non fa che confermarmi che è tutto molto arbitrario. Un'anagrafe chiede solo l'accertamento dei vigili dell'effettiva convivenza. Un'altra anagrafe chiede che i bambini siano presenti al giuramento. Ancora un'altra vuole pure che i bambini vadano a scuola in Italia. Se continuiamo così, la p.a. finiranno per pretendere dai richiedenti che mettano un GPS attorno al collo dei bambini per protocollare dove si trovano giorno per giorno, a partire dalla data di presentazione della domanda da parte del genitore straniero, fino alla data del giuramento dello stesso. Big Brother si watching you - addio libertà civili, privacy, e democrazia.

Soprattutto, comincio a chiedermi chi si credono di essere questi funzionari competenti per le naturalizzazioni. Pensano forse che l'Italia sia un paese talmente attraente che tutto il mondo non faccia altro che trucchi per acquisirne la cittadinanza? Ma se fossero gli Emirati Arabi, dove i soldi zampillano da per terra, o il Principato di Monaco, dove il territorio non basta per ospitare tanti cittadini, magari potrei capire un po' di sospettosità. Ma l'Italia, la penultima ruota del carro della UE, ha il diritto di fare l'arrogante fino a questo punto??? Funzionari, sgonfiatevi, per favore!!!
ciao tutti,non va bene,i certificati di scuola  non abbastano per avere la cittadinanza,vogliono sapere giorno per giorno la vita dei bambini,non lo so cosa fare,

Re:CITTADINANZA IN CERTA PER BAMBINI
« Risposta #23 il: 16 Marzo 2013, 13:35:35 »
Sta gente sta semplicemente abusando grassamente del loro potere. Quindi è perfettamente inutile cercare un colloquio con sti funzionari, visto che sono grassamente in malafede e non vogliono che discriminare i suoi figli arbitrariamente.

Vada a fare il giuramento, si porti dietro i figli e due testimoni e faccia protocollare che i figli erano presenti al giuramento.

Se poi non danno la cittadinanza ai suoi figli secondo l'art.14 non le resta che diffidarli, querelarli e prendere un legale per fare ricorso al TAR. Consideri anche una petizione al Parlamento Europeo.
Laureato in ingegneria a Torino
Laureato in economia ad Hagen
Specialista in Diritto di cittadinanza
Sostenitore dei Diritti Umani
Critico delle religioni, già incaricato regionale dell' IBKA
Sostenitore della psicoanalisi
Attivista contro gli abusi della psichiatria
Lingue: DE, FR, IT, EN, SP, NL

peter

Re:CITTADINANZA IN CERTA PER BAMBINI
« Risposta #24 il: 19 Marzo 2013, 19:17:58 »
Sta gente sta semplicemente abusando grassamente del loro potere. Quindi è perfettamente inutile cercare un colloquio con sti funzionari, visto che sono grassamente in malafede e non vogliono che discriminare i suoi figli arbitrariamente.

Vada a fare il giuramento, si porti dietro i figli e due testimoni e faccia protocollare che i figli erano presenti al giuramento.

Se poi non danno la cittadinanza ai suoi figli secondo l'art.14 non le resta che diffidarli, querelarli e prendere un legale per fare ricorso al TAR. Consideri anche una petizione al Parlamento Europeo.
grazie maxytorino,buongiorn,sto cercando un avvocato,
« Ultima modifica: 24 Marzo 2013, 12:38:28 da peter »

peter

Re:CITTADINANZA IN CERTA PER BAMBINI
« Risposta #25 il: 26 Marzo 2013, 06:52:00 »
ciao tutti,cerco un avvocato a roma ,


peter

Re:CITTADINANZA IN CERTA PER BAMBINI
« Risposta #27 il: 26 Marzo 2013, 21:22:51 »
Guarda se ti puo essere d'aiuto

http://www.avvocatoimmigrati.it/

Saluti
grazie sumadinac,ho sentito che la comune ha tutto pottere di dare o non cittadinanza i bambini,grazie

peter

Re:CITTADINANZA IN CERTA PER BAMBINI
« Risposta #28 il: 02 Aprile 2013, 19:20:42 »
grazie sumadinac,ho sentito che la comune ha tutto pottere di dare o non cittadinanza i bambini,grazie
ciao , maxytorino dove sei,grazie,

Re:CITTADINANZA IN CERTA PER BAMBINI
« Risposta #29 il: 26 Aprile 2015, 16:40:35 »
Fino a 19 anni I figli possono prendere la cittadinanza conI genitori o no ?