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Rifugiato politico e cittadinanza italiana

Rifugiato politico e cittadinanza italiana
« il: 27 Aprile 2013, 23:19:15 »
Salve.Cerco di raccontare brevemente la mia storia.
Sono entrato in Italia nel 2007 con un passaporto falso e ho fatto la richiesta di asilo dalla polizia di frontiera consegnando anche il passaporto falso che avevo con me.Nel 2008 sono stato riconosciuto un rifugiato politico e ora vorrei chiedere la cittadinanza italiana ma vorrei bisogno del Vostro parere.

Entrare in Italia con un passaporto falso sarebbe un precedente penale per me?o meglio potrebbe creare dei problemi per l'iter della cittadinanza?

Mi è sorto questo dubbio quando qualche giorno fa mi hanno fermato i Carabinieri e dopo aver preso il mio documento di riconoscimento e contattando il loro centrale,mi hanno detto sappiamo che hai un precedente e che sei entrato col passaporto falso ed io in un modo gentile gli ho risposto che scappando dal mio paese mi sono salvato col passaporto falso.

Vi ringrazio in anticipo e Vi auguro un buon proseguimento.
« Ultima modifica: 29 Giugno 2015, 02:57:32 da Simone »

Re:Rifugiato politico e cittadinanza italiana
« Risposta #1 il: 30 Aprile 2013, 11:23:43 »
(a) Sono stupito del fatto che lei possa avere un precedente penale senza che le abbiano fatto un processo. Normalmente, prima di poter inserire qualcosa nel casellario giudiziario, ogni cittadino ha diritto ad un processo equo nel quale può esporre le sue ragioni. Se l'utilizzo di un passaporto falso era l'unica maniera di salvare la pelle, per tale fatto lei non può essere condannato.

(b) Anche se lei fosse stato condannato per un tale fatto (in effetti, lei non spiega molto bene la sua situazione) lei potrebbe allegare alla sua domanda di cittadinanza italiana una dichiarazione nella quale lei espone la necessità che aveva di operare in quel modo per salvarsi la vita.

(c) C'è la possibilità che lei non sia mai stato né denunciato né condannato, ma che vi sia una segnalazione sulla base di dati SIS-SIRENE per tale fatto passato. Una tale segnalazione non è una condanna penale, quindi non può essere considerata per la cittadinanza. Comunque le conviene informarsi bene e, se c'è una tale segnalazione, allegare alla sua domanda una lettera che spieghi le ragioni. Con beneficio d'inventario, visto che non conosco la sua storia con tutti i dettagli, penso che lei possa persino domandare cancellazione della segnalazione da SIS-SIRENE, visto che ormai è obsoleta.

La sua storia mi interessa, mi tenga al corrente. Se non vuole far sapere a tutti ciò che le è successo, mi contatti per email.
Laureato in ingegneria a Torino
Laureato in economia ad Hagen
Specialista in Diritto di cittadinanza
Sostenitore dei Diritti Umani
Critico delle religioni, già incaricato regionale dell' IBKA
Sostenitore della psicoanalisi
Attivista contro gli abusi della psichiatria
Lingue: DE, FR, IT, EN, SP, NL

Re:Rifugiato politico e cittadinanza italiana
« Risposta #2 il: 08 Maggio 2013, 17:41:46 »
Salve.Grazie per la Sua gentile risposta.Dovevo aggiungere che non sono stato mai condannato da un giudice in un Tribunale.
Comunque in questi giorni per la mia curiosità ho seguito questa facenda.
Sono andato dai Carabinieri per avere le maggiori informazioni e loro mi hanno mandato in Tribunale.
In Tribunale,spiegando tutto,loro mi hanno fatto certificato penale che risulta NULLA.In tribunale mi hanno detto che per il ministero della giustizia non risulta niente e che probabilmente nel terminale del ministero degli Interni c'è una segnalazione(denuncia).Mi hanno detto che devo recarmi in Prefettura perchè la Perfettura è l'ufficio competente.
A questo punto vado in prefettura e gli spiego tutto da capo.Loro fanno alcune telefonate e arriva la risposta  ;D NON E' NELLA NOSTRA COMPETENZA e devi andare in Questura.
Allora Vado in Questura ed avendo un caso raro mi mandato da un responsabile che alla fine non ha risolto niente e mi ha detto che lui deve chiedere e io devo andare di nuovo in Questura.
Seguirò nei giorni successivi questa facenda strana e comunque La ringrazio tanto per la risposta e sono nella Sua completa disposizione per ulteriori informazioni del mio caso.

Re:Rifugiato politico e cittadinanza italiana
« Risposta #3 il: 08 Maggio 2013, 20:54:18 »
Se le è già stato dato un certificato penale sul quale risulta NULLA, basta così. Quello è ciò che conta per la cittadinanza.

È possibile, però, che lei abbia una segnalazione su SIS-SIRENE (significa Schengen Information System ed è la base di dati europea che contiene i nominativi dei ricercati dalla polizia, delle persone che sono entrate senza visto, quelle che hanno un decreto di espulsione e dei documenti denunciati persi). Trattandosi di una base di dati per scopi di polizia, questa non conta nulla agli effetti del procedimento di cittadinanza.

Però, può essere molto spiacevole l'essere registrati su SIS/SIRENE perché qualsiasi posto di frontiera e qualsiasi stazione di polizia vi ha accesso. Quindi, se è stato registrato il fatto che lei è entrato con passaporto falso, ciò verrà visto dagli agenti ad ogni controllo e, anche se non le fanno nulla, la guarderanno con molto sospetto e possibilmente la perquisiranno da testa a piedi. Quindi è forse meglio informarsi che cosa c'è esattamente ed eventualmente chiedere cancellazione addicendo il fatto che la segnalazione è obsoleta e non più necessaria. Ci sono anche dei tempi di prescrizione per le segnalazioni, bisogna informarsi in quanti anni prescrive, per esempio, una segnalazione per uso di passaporto falso. Nel suo caso, avendo lei avuto necessità par ragioni di vita o di morte di utilizzare un passaporto falso per fuggire dal suo paese, probabilmente potrà presentare istanza al Tribunale e chiedere la cancellazione anche prima che la segnalazione cada in prescrizione (o nel caso che tale segnalazione non abbia termini di prescrizione).

Aggiungo qui sotto un'estratto di una scheda informativa:

IL SISTEMA DI INFORMAZIONE SCHENGEN

LE NUOVE MODALITA' DI ESERCIZIO DEI DIRITTI DEL CITTADINO INTRODOTTE DAL CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI

Il Garante per la protezione dei dati personali, quale Autorità di controllo sulla sezione nazionale del Sistema informativo Schengen (N.SIS), esercita il controllo sui trattamenti di dati personali registrati nel S.I.S. verificando, d'ufficio o su richiesta dell'interessato, che l'elaborazione e l'utilizzazione dei dati inseriti nei predetti archivi non leda i diritti della persona (art. 114 della Convenzione di applicazione dell'Accordo di Schengen e art. 11 della legge 30 settembre 1993, n. 388, di ratifica del predetto Accordo).
Il Codice in materia di protezione dei dati personali (d. lg. 30 giugno 2003, n. 196) ha introdotto importanti novità circa le modalità di esercizio, da parte dell'interessato, del diritto di accesso al S.I.S. e degli altri diritti connessi (rettifica, integrazione o cancellazione).
Dal 1 gennaio 2004 il diritto di accesso ed i diritti connessi possono essere esercitati direttamente nei confronti dell'autorità che ha la competenza centrale per la sezione nazionale del S.I.S. (c.d. accesso "diretto") e non più solo "per il tramite" del Garante (c.d. accesso "indiretto"), rivolgendosi al Ministero dell'interno-Dipartimento della pubblica sicurezza.
In base alle indicazioni fornite dal predetto Dipartimento della pubblica sicurezza, le richieste di verifica e di accesso vanno inoltrate al seguente ufficio:

Ministero dell'interno
Dipartimento della pubblica sicurezza
Ufficio coordinamento e pianificazione delle forze di polizia
Divisione N.SIS
via Torre di Mezzavia n. 9
00173 Roma

Nel caso in cui alla richiesta non sia fornita una risposta soddisfacente, l'interessato può proporre reclamo al Garante per la protezione dei dati personali, al seguente indirizzo:

Garante per la protezione dei dati personali
Piazza Monte Citorio, n. 121
00186 Roma

Al fine di agevolare un più sollecito riscontro dei reclami, è opportuno che gli stessi siano redatti, possibilmente, in italiano, inglese, francese o tedesco, siano sottoscritti dal diretto interessato, contengano una sintetica descrizione dei motivi per i quali sono proposti e siano corredati di fotocopia di un idoneo documento di riconoscimento dell'interessato in corso di validità.
É inoltre opportuno che i reclami siano inviati per posta, anziché via fax, in modo da assicurare la piena leggibilità dei documenti e contengano un idoneo recapito dell'istante (possibilmente postale) dove l'interessato possa agevolmente ricevere la riposta.
Per ulteriori indicazioni sul diritto di accesso al S.I.S. e sugli altri diritti riconosciuti al cittadino nonché sulle modalità di esercizio di tali diritti negli altri Paesi dell'ambito Schengen, può essere consultata l'apposita Guida per l'esercizio del diritto di accesso con l'avvertenza, però, che essa, nella versione al momento disponibile, con riguardo all'Italia riporta ancora le modalità di accesso "indiretto" al SIS, cioè
effettuato solo "per il tramite" del Garante.
É possibile anche consultare il sito dell'Autorità comune di controllo Schengen.
Laureato in ingegneria a Torino
Laureato in economia ad Hagen
Specialista in Diritto di cittadinanza
Sostenitore dei Diritti Umani
Critico delle religioni, già incaricato regionale dell' IBKA
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